Tocca la corda del melodramma, la più italiana delle corde musicali, la serata conclusiva - domani 1° agosto, ore 21 - del XXII «Civita Festival», ospitata in piazza Duomo, a ridosso dello storico edificio sacro, del quale proprio nel 2010 ricorrono ottocento anni dalla realizzazione dellammiratissima ornamentazione a mosaico, opera dei Cosmati. Dopo aver zigzagato fra jazz (Danilo Rea), colonne sonore (Nicola Piovani), danza (Balletto dellOpera di Roma), musica moderna e contemporanea (Histoire du soldat di Igor Strawinskij con Massimo Wertmuller recitante; Incastro di Fausto Razzi su testi di Edoardo Sanguineti, in omaggio al grande poeta da poco scomparso), il festival conclude dunque con il più classico e popolare dei repertori: con il melodramma che, per quanto in Italia si faccia di tutto per cancellarne la memoria antica e profonda, resiste a ogni attacco, mostrando ancora uninsospettata vitalità. E si conclude con la forma del concerto più nota ed amata, cioè a dire con il florilegio di arie celebri tratte da questa e quellopera, senza una logica precisa e in ordine sparso, quelle arie che in molti ancora, anche quando hanno dimenticato titolo dellopera e storia narratavi, sono in grado di cantare, o semplicemente fischiettare, dallinizio alla fine, non importa se accompagnate dal giusto testo. Un recital lirico di tal fatta ci rimanda con la memoria ai celebri popolarissimi concerti radiofonici Martini & Rossi di tanti anni fa, nei quali fecero il loro debutto o cantarono tutte le più celebri voci; e, più vicino a noi, al più popolare e famoso dei concerti operistici, del quale peraltro nel 2010 ricorrono ventanni dalla sua prima realizzazione, e che ha avuto repliche e imitazioni in ogni parte del mondo. Ci riferiamo al Concerto dei tre tenori, ospitato nel 1990, a Caracalla, in occasione dei Mondiali di calcio, con la partecipazione di Pavarotti, Domingo e Carreras, e la direzione di Zubin Mehta. Il concerto di Civita Castellana, oltre a ribadire che il melodramma è sempre radicato nellanimo degli italiani, a quel concerto romano sembra essersi ispirato nellimpaginazione. A Caracalla, fra i ruderi delle monumentali terme, tre tenori; a Civita Castellana, davanti allo storico Duomo cosmatesco, tre soprani: Paola Cigna, Artemisia Repa, Natalia Roman, acompagnate dallIko International Orchestra, diretta da Sergio Oliva.
Ma diciamo pure che alla fin fine chi canta non è così importante; almeno non lo è quanto il repertorio, se esso contempla lOuverture dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini e, a seguire dalla medesima opera, laria Una voce poco fa; oppure Caro nome dal Rigoletto di Giuseppe Verdi, o il pucciniano Mi chiamano Mimì; e poi Ah, non credea mirarti dalla Sonnambula di Bellini, per finire col notissimo Sempre libera che Violetta, la protagonista, canta nella Traviata di Giuseppe Verdi. Insomma il meglio del meglio del melodramma italiano. E il successo è assicurato.Info:0761.590.313. Ingresso gratuito
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.