Nella Pontificia Accademia per la Vita, lorganismo vaticano che si occupa di bioetica, è fronda in tema di aborto contro il presidente, larcivescovo Rino Fisichella. Cinque membri dellAccademia hanno infatti firmato un documento con cui chiedono a Benedetto XVI e al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone la rimozione di Fisichella dalla presidenza. La Santa Sede fa sapere però che nessuna lettera in proposito è arrivata al Papa né al cardinal Bertone.
Materia del contendere è larticolo che mons. Fisichella scrisse sullOsservatore Romano il 15 marzo scorso sulla vicenda della scomunica inflitta ai medici e alla mamma della bambina-madre brasiliana fatta abortire, a Recife, dei due gemelli che portava in grembo. Il presidente dellAccademia Pro-Vita non aveva messo in discussione la scomunica, ma aveva attaccato larcivescovo locale, mons. Josè Cardoso Sobrinho, soprattutto per gli accenti durissimi con cui aveva condannato quellaborto. Secondo Fisichella, «prima di pensare alla scomunica», la bambina «doveva essere in primo luogo difesa, abbracciata, accarezzata» con quella «umanità di cui noi uomini di Chiesa dovremmo essere esperti annunciatori e maestri», ma «così non è stato». Larticolo aveva suscitato immediate reazioni di segno tra loro opposto: da una parte le proteste dei difensori della vita a tutti i costi, dallaltra il plauso dei sostenitori della libertà daborto. Una «chiarificazione» della Congregazione per la Dottrina della fede aveva poi appoggiato la tesi e il comportamento dellarcivescovo Fisichella.
Ora, però, nel documento siglato al termine della plenaria dellAccademia, riunitasi in Vaticano dall11 al 13 febbraio, i cinque membri definiscono il presidente «un ecclesiastico che non capisce cosa comporta il rispetto assoluto per le vite umane innocenti». «Si tratta - aggiungono - di uno stato di cose assurde per una Pontificia Accademia per la Vita, che può essere rettificato solo da coloro che sono responsabili della sua nomina a presidente».
Tra i firmatari spicca il nome di monsignor Michel Schooyans, belga, professore emerito dellUniversità Cattolica di Lovanio,apprezzato specialista in antropologia, filosofia politica e bioetica, molto stimato anche da papa Ratzinger che nel 1997, da cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, scrisse la prefazione a un suo libro, LEvangile face au desordre mondial, edito in Italia da San Paolo col titolo Nuovo disordine mondiale. Gli altri sono Luke Gormally, direttore emerito del Linacre Centre for Healthcare Ethics di Londra, Christine de Marcellus Vollmer, venezuelana, capo dellAlleanza per la famiglia, laltro inglese Thomas Ward, presidente dellAssociazione nazionale delle famiglie cattoliche, e la polacca Maria Smereczynska.
Rispondendo ai giornalisti a proposito della loro dichiarazione, il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi ha però osservato che «tale documento non è giunto né al Santo Padre né al cardinale segretario di Stato, che ne sembrerebbero i naturali destinatari». «Quindi stupisce e appare non corretto - ha aggiunto il portavoce vaticano - che a tale documento venga data una circolazione pubblica».
Padre Lombardi ha fatto anche notare che «uno dei firmatari, il prof. Schooyans, non era presente alla recente assemblea plenaria dellAccademia per la Vita, che sarebbe stata - ha concluso - il luogo naturale per affrontare largomento».
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