
È il secondo inverno che Papa Francesco lotta contro bronchiti e infezioni respiratorie. E questa volta il quadro sembra preoccupante, soprattutto alla luce dei suoi 88 anni.
Il bollettino medico dell'ospedale Gemelli parla di infezione polimicrobica. Ma di cosa si tratta? Giriamo la domanda a Giuseppe Milani, pneumologo all'ospedale Sant'Anna - San Fermo della Battaglia a Como.
Cosa vuol dire infezione polimicrobica?
«Significa che è sostenuta da più di un batterio. L'organismo deve dunque combattere con più agenti patogeni contemporaneamente: un mix di virus e batteri o mix di batteri. Si tratta di una situazione non infrequente tra anziani e fragili».
Come si procede per le cure?
«Innanzitutto viene fatta una coltura dei batteri e in base all'antibiogramma si individua l'antibiotico più efficace. Dopo di che si valuta la situazione clinica del paziente e si stabiliscono le dosi dell'antibiotico in base alla sua funzionalità renale, cardiaca ed epatica».
Può essere che non sia stato efficace l'antibiotico somministrato in precedenza?
«È verisimile pensare a una ricaduta. Per chi ha ospedalizzazioni ripetute, come il Santo Padre, è più facile sia soggetto. Al momento la domanda giusta non riguarda l'antibiotico dato in precedenza ma riguarda le cause. Bisogna capire a cosa è dovuta l'infezione per trovare la soluzione migliore».
I medici parlano di una degenza lunga.
«Sicuramente non meno di dieci giorni. A 88 anni bisogna considerare il quadro generale».
È possibile il ricovero in terapia
intensiva?«Verranno sicuramente valutati dei supporti respiratori. O una ventilazione meccanica o, non è esclusa, una terapia intensiva. In questo modo verrà agevolata la respirazione mentre gli antibiotici fanno effetto».
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