
Mercoledì 7 maggio 2025, alle ore 16.30, inizierà ufficialmente il Conclave per l'elezione del nuovo Papa. I cardinali faranno il loro ingresso nella Cappella Sistina e presteranno il giuramento, prima dell'inizio delle operazioni per l'elezione del Romano Pontefice, secondo quanto previsto dall'Ordo Rituum Conclavis (nn. 29 44).
"Gli Em.mi signori cardinali elettori - si legge in una nota della Santa Sede - vorranno trovarsi per le ore 16.15 nella Cappella Paolina, prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano. I cardinali di rito latino indosseranno la veste rossa con la fascia, il rocchetto, la mozzetta, la croce pettorale con cordone rosso e oro, l'anello, lo zucchetto e la berretta; i cardinali delle Chiese Orientali indosseranno l'abito corale loro proprio. Dalla Cappella Paolina, al canto delle Litanie dei Santi, i signori cardinali Elettori si dirigeranno processionalmente alla Cappella Sistina dove, dopo il canto del Veni Creator, pronunceranno il giuramento prescritto. Oltre ai signori cardinali Elettori prenderanno parte alla processione, trovandosi nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano, per le ore 16.00 e indossando l'abito corale loro proprio: il signor cardinale che detterà la meditazione; il segretario del conclave e vice-camerlengo; il Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie; due membri del Collegio dei protonotari apostolici; due membri del Collegio dei prelati uditori della Rota Romana; i Cerimonieri Pontifici; il segretario del cardinale che presiede il Conclave; la Cappella Musicale Pontificia".
Si abbassa il quorum
Intanto si apprende che due cardinali elettori non saranno presenti ''per motivi di salute'. Lo fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni che spiega che oggi alla sesta Congregazione erano presenti 183 cardinali tra cui più di 120 gli elettori. Il portavoce del Vaticano non ha precisato chi siano i due cardinali che non saranno al Conclave per motivi di salute. Nei giorni scorsi avevano annunciato la loro assenza il cardinale Antonio Canizares Llovera e il cardinale Vinko Puljic, anche se per quest'ultimo successivamente era arrivato il via libera dei medici. Nel Conclave, il quorum per eleggere il nuovo Papa si abbassa. Secondo la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis servono i due terzi dei voti dei cardinali elettori presenti: il quorum per eleggere il nuovo Papa dunque sarà di 89 voti.
Come avviene lo scrutinio
Le operazioni di voto per l’elezione del pontefice durante il conclave avvengono tramite scrutinio che si divide in tre fasi: antescrutinium, scrutinium vere proprieque, post-scrutinium. Si tratta di uno scrutinio "segreto e per iscritto" che fu introdotto per la prima volta nel 1621 Gregorio XV. Fino all’elezione di Giovanni Paolo II era possibile eleggere il Papa anche in altri due modi: "per acclamazione" che "si ha quando i cardinali elettori, come ispirati dallo Spirito santo, liberamente e spontaneamente proclamino uno, all’unanimità e a viva voce, sommo pontefice"; "per compromesso", che si aveva quando "per circostanze particolari, i cardinali elettori, nessuno dissenziente, affidano ad un gruppo di loro il potere di eleggere, al posto di tutti, il pastore della Chiesa cattolica". Il gruppo doveva essere composto da un numero dispari di cardinali: da minimo di 9 a un massimo di 15. In passato era in vigore anche "l’accesso", ossia la possibilità per il cardinale di modificare la propria scelta alla fine dello scrutinio.
Nell’antescrutinium l’ultimo cardinale diacono sorteggia tre scrutatori, tre revisori e tre infirmarii (raccolgono i voti dei cardinali infermi nella residenza Santa Marta). I cerimonieri consegnano delle schede bianche a ogni elettore con la scritta "Eligo in summun Ponteficem" sotto cui va indicato il nome del prescelto, poi lasciano la Sistina. Nello scrutinium vere proprieque ogni cardinale compila in segreto la scheda, la piega a metà e tenendola sollevata la porta all’altare con le urne e giura "Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto" e inserisce la scheda nell’urna.
Nella terza fase il primo scrutatore agita l’urna e il terzo scrutatore trasferisce le schede a una a una dentro un altro calice. Gli scrutatori si siedono davanti all’altare. Il primo apre una scheda e legge il nome, il secondo ripete la procedura, il terzo annota il nome e lo legge a voce alta poi fora le schede con un ago sulla parola "eligo" e le lega insieme con un filo. Dopo ogni votazione le schede vengono bruciate.
Gli ultraconservatori
I cardinali ultraconservatori, che si riuniscono in Conclave a partire dal 7 maggio, premono per un "loro" Papa, nella speranza di poter far segnare un'inversione rispetto alla linea tracciata da Francesco. Lo scrive il Washington Post notando come, nella settimana successiva alla morte del pontefice, continui a riaffiorare in alcuni ambienti la speranza che il suo successore provenga dall'opposizione tradizionalista a Francesco. Ma forse, aggiunge il giornale, si tratta solo di illusioni. E le voci su una svolta dopo Francesco riflettono piuttosto i desideri di una piccola, ma appassionata, devota e rumorosa parte della Chiesa americana. Dopo aver "sopportato" per oltre un decennio un Papa che alcuni consideravano dannoso per la fede, i conservatori americani pensano che questo possa essere il loro momento. Alcuni ultraconservatori stanno facendo una vera e propia campagna per portare uno di loro al centro delle discussioni sulla successione a Francesco.
Tra questi Raymond Burke, vescovo conservatore del Wisconsin e convinto sostenitore della Messa in latino. Dall'Africa due conservatori intransigenti, il cardinale Robert Sarah della Guinea e il cardinale Peter Turkson del Ghana, tra i favoriti secondo la società di scommesse William Hill.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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