In 400 mila ai funerali di Francesco. Le foto della tumulazione a Santa Maria Maggiore

In piazza prima fila Trump, Zelensky, Macron e Mattarella. Migliaia di fedeli lungo le strade del corteo che l'ha condotto alla sepoltura, 400mila in tutto da San Pietro a Santa Maria Maggiore

In 400 mila ai funerali di Francesco. Le foto della tumulazione a Santa Maria Maggiore
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Poco dopo le 10, a San Pietro sono suonate la campane a lutto e si sono alzati i canti che hanno dato il via alle celebrazioni delle esequie di Papa Francesco. Il feretro, passando tra due ali di cardinali, si è poi presentato in Piazza tra gli appalusi. Dall'alba i fedeli si sono messi in coda per entrare in piazza, il cui ingresso è stato chiuso al raggiungimento delle 50mila presenze. In via della Conciliazione altre 150mila persone hanno assistito al funerale. La folla ha riempito anche piazza Pia e tutta l'area intorno a Castel Sant'Angelo. Il corteo funebre di snoderà su percorso di 5.5 km da San Pietro a Santa Maria Maggiore, attraversando Roma a passo d'uomo, già stracolmo di fedeli lungo tutto il percorso fin dalle prime luci del mattino. Prima fila delle autorità cambiata all'ultimo, con Sergio Mattarella si sono seduti Donald Trump e Volodymyr Zelensky, divisi dal presidente finlandese Alexander Stubb, con vicino l'inquilino dell'Eliseo Emmanuel Macron e la moglie Brigitte. In prima fila si sono seduti anche il presidente estone Alar Karis, vicino al re Felipe VI di Spagna.

La celebrazione

È il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re a presiedere la cerimonia, in lingua latina e secondo quanto previsto nell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis nella nuova edizione del 2024 con le semplificazioni volute da Papa Bergoglio. I concelebranti sono 980, fra cardinali, vescovi e sacerdoti, ci sono poi 200 ministri della comunione e oltre 4 mila presbiteri. C'è anche il cardinale Camillo Ruini in piazza San Pietro, ex presidente della Cei, che è stato posizionato in prima fila dal lato dove si trovano i cardinali. Poco prima delle 10 a San Pietro sono state suonate le campane a lutto con rintocchi lenti e leggeri, che hanno scandito l'inizio del minuti di silenzio. Poco dopo le 10 è iniziata la processione dei cardinali, che dopo l'ultimo saluto al Papa si sono disposti lungo la navata centrale pr accompagnare il passaggio della salma. Lungo applauso della piazza. Il feretro di Francesco è arrivato a spalla di 14 sedieri sul sagrato della Basilica di San Pietro alle 10.10. Accanto alla bara, una semplice cassa di legno, il cero pasquale e sopra è stato posto un Vangelo aperto.

L'icona della Salus Populi Romani, a cui il Papa è stato devoto, è stata posta a fianco del feretro. Nonostante il sole, molti fedeli si sono tolti il cappello in omaggio al Papa al momento dell'inizio delle celebrazioni. Durante le preghiere dei fedelici si è pregato anche in arabo e in mandarino. A termine del rito delle esequie, il cardinale Re si è avvicinato alla bara del Pontefice per l'Ultima Commendatio et Valedictio. Il drone dell’Aeronautica Militare "Predator", che da questa mattina sorvola piazza San Pietro e trasmette in tempo reale immagini ad altissima risoluzione dell’area, monitorerà dall’alto anche il percorso del feretro di Papa Francesco fino alla basilica di Santa Maria Maggiore. In chiusura di celebrazione, dopo il rito ortodosso, la bara di Papa Francesco è stata aspersa con l'acqua benedetta e incensata. Il lieve vento a San Pietro sfoglia il Vangelo aperto sulla bara di Papa Francesco, mentre riecheggiano i canti delle suppliche delle Chiese cattoliche orientali. Un'immagine che ricorda quella di venti anni fa durante le esequie di papa Wojtyla. L'uscita dal sagrato e il rientro a San Pietro è stato accompagnato da canti e applausi.

L'omelia del Cardinale Re

Il Cardinale Giovanni Battista Re ha toccato le pietre miliari del pontificato di Francesco nella sua omelia, quasi informale in alcuni passaggi, sicuramente sentita e intercalata in diverse occasioni dagli applausi della piazza, in particolare quando ha parlato di migranti e guerra. "In questa maestosa piazza di San Pietro, nella quale Papa Francesco tante volte ha celebrato l’Eucarestia e presieduto grandi incontri nel corso di questi 12 anni, siamo raccolti in preghiera attorno alle sue spoglie mortali col cuore triste, ma sorretti dalle certezze della fede, che ci assicura che l’esistenza umana non termina nella tomba, ma nella casa del Padre in una vita di felicità che non conoscerà tramonto", ha detto il cardinale durante l'omelia. "A nome del Collegio dei Cardinali ringrazio cordialmente tutti per la vostra presenza. Con intensità di sentimento rivolgo un deferente saluto e vivo ringraziamento ai Capi di Stato, ai Capi di Governo e alle Delegazioni ufficiali venute da numerosi Paesi ad esprimere affetto, venerazione e stima verso il Papa che ci ha lasciati. Il plebiscito di manifestazioni di affetto e di partecipazione, che abbiamo visto in questi giorni dopo il suo passaggio da questa terra all’eternità, ci dice quanto l’intenso Pontificato di Papa Francesco abbia toccato le menti ed i cuori", ha proseguito.

"Nonostante la sua finale fragilità e sofferenza", ha sottolineato Re, "ha scelto di percorrere questa via di donazione fino all’ultimo giorno della sua vita terrena. Egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita". Quando "il card. Bergoglio, il 13 marzo del 2013, fu eletto dal Conclave a succedere a Papa Benedetto XVI, aveva alle spalle gli anni di vita religiosa nella Compagnia di Gesù e soprattutto era arricchito dall'esperienza di 21 anni di ministero pastorale nell'Arcidiocesi di Buenos Aires, prima come Ausiliare, poi come Coadiutore e in seguito come Arcivescovo". L'ultima immagine che rimarrà di Francesco "che rimarrà nei nostri occhi e nel nostro cuore, è quella di domenica scorsa, Solennità di Pasqua, quando Papa Francesco, nonostante i gravi problemi di salute, ha voluto impartirci la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro e poi è sceso in questa piazza per salutare dalla papamobile scoperta tutta la grande folla convenuta per la Messa di Pasqua. Con la nostra preghiera vogliamo ora affidare l'anima dell'amato Pontefice a Dio, perché Gli conceda l'eterna felicità nell'orizzonte luminoso e glorioso del suo immenso amore".

Papa Francesco “con il vocabolario che gli era caratteristico e col suo linguaggio ricco di immagini e di metafore, ha sempre cercato di illuminare con la sapienza del Vangelo i problemi del nostro tempo, offrendo una risposta alla luce della fede e incoraggiando a vivere da cristiani le sfide e le contraddizioni di questi nostri anni di cambiamenti, che amava qualificare 'cambiamento di epoca'". Aveva, ha detto ancora il Cardinale Re, "grande spontaneità e una maniera informale di rivolgersi a tutti, anche alle persone lontane dalla Chiesa". Nelle parole del Cardinale celebrante è stato tratteggiato il carattere di Francesco a livello umano: "È stato un Papa in mezzo alla gente con cuore aperto verso tutti. Inoltre è stato un Papa attento al nuovo che emergeva nella società ed a quanto lo Spirito Santo suscitava nella Chiesa". Era "ricco di calore umano e profondamente sensibile ai drammi odierni, Papa Francesco", ha realmente "condiviso le ansie, le sofferenze e le speranze del nostro tempo della globalizzazione, e si è donato nel confortare e incoraggiare con un messaggio capace di raggiungere il cuore delle persone in modo diretto e immediato. Il suo carisma dell'accoglienza e dell'ascolto, unito ad un modo di comportarsi proprio della sensibilità del giorno d'oggi, ha toccato i cuori, cercando di risvegliare le energie morali e spirituali".

Il primato dell'evangelizzazione "è stato la guida del suo Pontificato, diffondendo, con una chiara impronta missionaria, la gioia del Vangelo, che è stata il titolo della sua prima Esortazione Apostolica Evangelii gaudium. Una gioia che colma di fiducia e speranza il cuore di tutti coloro che si affidano a Dio". È significativo, ha continuato Re, "che il primo viaggio di Papa Francesco sia stato quello a Lampedusa, isola simbolo del dramma dell'emigrazione con migliaia di persone annegate in mare". Nella stessa linea, "è stato anche il viaggio a Lesbo, insieme con il Patriarca Ecumenico e con l'Arcivescovo di Atene, come pure la celebrazione di una Messa al confine tra il Messico e gli Stati Uniti, in occasione del suo viaggio in Messico. Dei suoi 47 faticosi Viaggi Apostolici resterà nella storia in modo particolare quello in Iraq nel 2021, compiuto sfidando ogni rischio". Quella difficile Visita Apostolica, ha detto ancora, "è stata un balsamo sulle ferite aperte della popolazione irachena, che tanto aveva sofferto per l'opera disumana dell'Isis. È stato questo un Viaggio importante anche per il dialogo interreligioso, un'altra dimensione rilevante della sua opera pastorale". Papa Francesco "ha realmente condiviso le ansie, le sofferenze e le speranze del nostro tempo della globalizzazione, e si è donato nel confortare e incoraggiare con un messaggio capace di raggiungere il cuore delle persone in modo diretto e immediato. Il suo carisma dell'accoglienza e dell'ascolto, unito ad un modo di comportarsi proprio della sensibilità del giorno d'oggi, ha toccato i cuori, cercando di risvegliare le energie morali e spirituali".

Con la Lettera Enciclica "Laudato si", Papa Francesco "ha richiamato l’attenzione sui doveri e sulla corresponsabilità nei riguardi della casa comune. ‘Nessuno si salva da solo’". E di fronte "all’infuriare delle tante guerre di questi anni, con orrori disumani e con innumerevoli morti e distruzioni, Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace e invitando alla ragionevolezza, all’onesta trattativa per trovare le soluzioni possibili, perché la guerra – diceva - è solo morte di persone, distruzioni di case, ospedali e scuole". La guerra, ha detto il Cardinale, "lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente: essa è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta". Chiudendo l'omelia, il cardinale Re si è rivolto direttamente al Santo Padre: "In unione spirituale con tutta la Cristianità siamo qui numerosi a pregare per Papa Francesco perché Dio lo accolga nell'immensità del suo amore. Papa Francesco soleva concludere i suoi discorsi ed i suoi incontri personali dicendo: 'Non dimenticatevi di pregare per me'. Ora, caro Papa Francesco, chiediamo a Te di pregare per noi e ti chiediamo che dal cielo Tu benedica la Chiesa, benedica Roma, benedica il mondo intero, come domenica scorsa hai fatto dal balcone di questa Basilica in un ultimo abbraccio con tutto il popolo di Dio, ma idealmente anche con l'umanità che cerca la verità con cuore sincero e tiene alta la fiaccola della speranza".

Il corteo verso Santa Maria Maggiore

La durata prevista per il corteo funebre è di circa 30 minuti. Le vetture si muoveranno a velocità ridotta per consentire ai fedeli di porgere l'ultimo saluto al Santo Padre. La papamobile è uscita da San Pietro poco prima delle 12.30 tra gli applausi della gente, ininterrotti per tutto il percorso. Il primo passaggio è stato davanti a casa Santa Marta. In piazza Santa Maria Maggiore le forze dell’ordine hanno dovuto allargare le aree riservate ai fedeli. per il grande afflusso in attesa dell'arrivo. Le campane delle chiese romane hanno suonato al passaggio del Papa lungo tutto il corteo. "W il Papa", "Ciao", "Grande" e "Grazie" sono le parole gridate dalla folla. Il corteo è stato studiato per passare davanti al Campidoglio, all'Altare della Patria, passando via dei Fori Imperiali verso il Colosseo, luoghi simboli dell'Italia, per un un ultimo saluto del Paese e del Papa all'Italia.

Sulla piazza di S. Maria Maggiore hanno atteso il feretro di Francesco i poveri, alcuni detenuti di Rebibbia che hanno ottenuto il permesso dal magistrato di sorveglianza, e transessuali. Lungo l'ultimo tratto del percorso, i fedeli hanno gridato "Evviva" e lanciato rose bianche sulla papamobile. C'è stata anche la mascotte manga del Giubileo "Luce" ad attendere a via Merulana il passaggio del feretro di Papa Francesco. Nel pomeriggio Vatican Media ha rivelato le immagini della tumulazione a Santa Maria Maggiore secondo le prescrizioni dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, presieduto dal cardinale Camerlengo. Ammessi solo quanti sono indicati nella relativa notificazione dell’ufficio delle Celebrazioni liturgiche e i familiari.

La partecipazione dei leader mondiali

La presenza di Zelensky non era certa a causa di alcune riunioni militari decisive in Ucraina ma il presidente ha trovato il modo di arrivare a Roma questa mattina. Con Zelensky sono arrivati la first lady Olena Zelenska e la delegazione ucraina. Poco prima delle 8.30 l'ex presidente Usa, Joe Biden è uscito dal suo hotel in centro a Roma per dirigersi verso piazza San Pietro insieme alla moglie Jill. Il corteo di auto è stato scortato dalle forze dell'ordine e seguito dai monitor del Centro per la gestione della sicurezza dell'evento nella sala operativa della Questura. È arrivato sul sagrato poco prima delle 9. A bordo dell'Air Force One diretto a Roma, il presidente Usa in carica, Donald Trump, ha annunciato che farà numerosi incontri, tra i quali anche Giorgia Meloni, "la brava, veramente brava, premier". È stato l'ultimo viaggio del pontefice in mezzo alla gente, come ha sempre voluto vivere il pontefice.

Trump è partito da Villa Taverna verso le 9.20 per dirigersi a San Pietro, dove è arrivato alle 9.30, fermandosi davanti al feretro del Santo Padre dentro San Pietro. Prima di uscire in piazza, Trump ha incontrato Zelensky e poi ha stretto la mano a von der Leyen. Poco prima delle 9 è arrivata la delegazione delle Nazioni unite che, dopo aver percorso via della Stazione Vaticana, ha varcato l’ingresso del Perugino riservato alle autorità. A capo della delegazione, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Poco dopo le 9 è arrivato in piazza San Pietro Sergio Mattarella accompagnato da sua figlia Laura, fermandosi prima davanti al feretro in San Pietro. Il presidente della Repubblica siederà in prima fila. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è arrivato poco prima delle 9.30. Dopo le 9.25 sono entrati in piazza Antonio Tajani e Matteo Salvini, vicepremier. Subito dopo sono arrivati Ursula von der Leyen e Viktor Orban. Alle 9.50 è arrivato Emmanuel Macron con la moglie Brigitte, poco prima del principe William. Lo stesso percorso hanno fatto re Felipe e la regina Letizia, e il premier inglese Keir Starmer. Tutti e tre hanno prestato il proprio omaggio alla salma. Alla stessa ora sono entrati in piazza Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.

Durante le esequie c'è stata la stretta di mano tra Trump e Macron nel momento in cui la cerimonia liturgica prevedeva lo scambio di un segno di pace, una prassi comune durante le celebrazioni cattoliche. Il presidente americano ha stretto la mano anche al presidente finlandese Alexander Stubb, seduto al suo fianco. Le delegazioni di Stati Uniti, Ucraina, Palestina, Francia e Spagna sono le prime a lasciare piazza San Pietro, al termine dei funerali di Papa Francesco. A seguire, quella inglese, quella del Brasile ed il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Si tratte delle delegazioni a più alto rischio, la decisione è stata della questura di Roma. Tutti gli altri attenderanno l'uscita del corteo funebre.

Le voci dei fedeli

In piazza c'è anche il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, insieme alla moglie, il suo ex avvocato Stella Morris Gabriel, e ai due figli piccoli. I quattro sono stati avvistati in via della Conciliazione. La delegazione della Ong Mediterranea Saving Humans, guidata da Luca Casarini, si trova accanto a suor Genevieve, la religiosa che da sempre si dedica all'assistenza di trans e prostitute. In piazza San Pietro c'è anche una delegazione dell'Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati e migranti.

"Abbiamo viaggiato tutta la notte per essere qui questa mattina. Papa Francesco ha sempre parlato di umanità, fratellanza e uguaglianza, lo abbiamo sentito sempre vicino, lo abbiamo incontrato in Vaticano nell'ottobre 2023 e ha sempre portato il messaggio di integrazione tra le diverse culture", ha dichiarato un esponente della comunità sikh. "Siamo arrivati ieri mattina a Roma per il Giubileo degli Adolescenti e oggi non potevamo non essere qui. Francesco è stato un grande Papa, una guida, un esempio di umiltà per noi giovani, il Papa della pace", è la voce di uno degli oltre 60 ragazzi arrivati da Lecce. In tre punti della zona attorno a piazza San Pietro si stanno assembrando i fedeli che non riescono a raggiungere via della Conciliazione e seguiranno la cerimonia dai maxischermi, che sono stati posizionati in piazza Risorgimento, piazza Pia e piazza Cavour. Altri tre sono stati invece collocati nelle vicinanza della Basilica di Santa Maria Maggiore: uno davanti e uno sul retro della Basilica, un altro in piazza dell'Esquilino.

Nella piazza, una delegazione ha agitato cappellini blu come a voler salutare in direzione della basilica. Sulle transenne che delimitano i due lati della piazza, su un grande striscione si legge: "Il tuo sorriso resterà sempre nel nostro cuore".

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