Papa Francesco, parlando ai partecipanti al XVI capitolo generale dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani) nella Sala del Concistoro, è tornato a invitare il nostro Paese a fare entrare più migranti nel suo territorio. "Oggi tanti Paesi hanno bisogno dei migranti. L’Italia non fa figli. L’età media è di 46 anni. L’Italia ha bisogno dei migranti e deve accoglierli, accompagnarli, promuoverli e integrarli. Dobbiamo dire questa verità", ha dichiarato il Pontefice nel corso del suo intervento. Parole che stridono con la realtà di quanto accade in Italia, Paese da sempre accogliente e aperto alle nuove culture capaci di integrarsi nel suo territorio. Quel che viene contestato ora in Italia è la pretesa di ingresso senza documenti da parte di soggetti di cui è impossibile ricostruire la storia, che non possono essere integrati nel tessuto sociale perché non hanno la volontà di essere parte della comunità.
"Se, infatti, da una parte la migrazione, con un appropriato sostegno, può diventare un momento di crescita per tutti, dall’altra, se vissuta nella solitudine e nell’abbandono, può degenerare in drammi di sradicamento esistenziale, di crisi di valori e prospettive, fino a portare alla perdita della fede e alla disperazione", ha proseguito il Santo Padre. E, ha detto ancora, "le ingiustizie e le violenze attraverso cui passano tanti nostri fratelli e sorelle, strappati alle loro case, sono spesso così disumane, da poter trascinare anche i più forti nel buio dello sconforto o della cupa rassegnazione". La politica del Vaticano sembra essere quella di spingere sul governo italiano affinché abbandoni i propositi di legalità a favore di una politica delle "porte aperte" per tutti, sulla scia di quanto professato dagli integralisti dell'accoglienza. Non è un caso che esista da qualche tempo un sodalizio tra gli organi del Vaticano e la Ong Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini, che predica da parte sua la politica di tutti i porti aperti.
"Non dimentichiamo che il migrante va accolto, accompagnato, promosso e integrato. Se si vuole che in loro non vengano meno la forza e la resilienza necessarie a continuare i viaggi intrapresi, serve qualcuno che si chini sulle loro ferite, prendendosi cura della loro estrema vulnerabilità fisica, e anche vulnerabilità spirituale e psicologica", ha detto ancora Papa Francesco, invitando il sistema italiano a ruotare attorno alle esigenze delle migliaia di persone che arrivano irregolarmente nel Paese.
"Servono solidi interventi pastorali di prossimità, a livello materiale, religioso e umano, per sostenere in loro la speranza, e con essa i percorsi interiori che portano a Dio, fedele compagno di viaggio, sempre presente accanto a chi soffre", ha concluso il Santo Padre. Parole, queste, che saranno destinate a una lungo dibattito nell'opinione pubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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