Terremoto nella Chiesa polacca: la nunziatura apostolica ha annunciato, con una nota lontana dal linguaggio curiale a cui si era abituati, le dimissioni di monsignor Andrzej Dziuba dall'incarico di vescovo di Lowicz. Un passo indietro non volontario ma, come si legge nella comunicazione, richiesto da Roma per "negligenza nel trattamento di casi di abusi sessuali commessi da alcuni clero contro minori". Il presule polacco, dunque, va in pensione un anno prima di compiere i canonici 75 anni. La bocciatura ufficiale della Santa Sede sul suo governo si basa su un'azione condotta in applicazione al motu proprio Vos estis lux mundi voluto da Francesco ed entrato in vigore introducendo un nuovo iter per le indagini sulla condotta dei vescovi affidandole al dicastero competente e al metropolita della provincia ecclesiastica.
Indagine avviata nel 2020
Ordinata dalla Santa Sede l'indagine era partita nel 2020 ed era stata affidata, in base a quanto previsto dal motu proprio, all'arcivescovo metropolita di Ldz, l'attuale cardinale Grzegorz Ryś. In base a quanto comunicato all'epoca dalla Curia di Lodź, l'indagine si soffermava proprio sulla gestione dei casi di abusi sessuali ai danni di minori da parte di alcuni sacerdoti della diocesi di Lowicz. La prima segnalazione sui presunti insabbiamenti di Dziuba sarebbe stata fatta nel 2019 da un ex chierichetto della parrocchia di Skierniewice. Non erano mancate polemiche in patria anche su tempi e modalità dell'indagine affidata al cardinale Ryś: alcuni media, infatti, avevano accusato il porporato polacco di essersi mosso con ritardo e di aver pubblicato il nome del denunciante senza il suo consenso. Un altro caso che ha coinvolto il vescovo Dziuba è stato quello del sacerdote, Wincenty Paw łowicz, condannato nel 2003 per aver molestato cinque minori nel villaggio di Witonia. Uscito dal carcere, il prete abusatore sarebbe stato inviato da Dziuba come parroco in un villaggio ucraino vicino a Odessa ed avrebbe dormito in un centro che ospitava minorenni nella diocesi di Lowicz.
Cosa succede
Dziuba era alla guida della diocesi di Lowicz dal 2004, nominato da Giovanni Paolo II. Prima dell'ordinazione aveva lavorato al fianco del cardinale Jozef Glemp, a lungo presidente della conferenza episcopale polacco ed amico di Wojtyla. Al posto del dimissionario Dziuba, arriverà a Lowicz monsignor Wojciech Osial come amministratore apostolico. La notizia arriva mentre si avvicina la data dell'elezione del nuovo presidente della conferenza episcopale polacca.
A breve, infatti, finirà la stagione lunga un decennio di monsignor Stanislaw Gądecki, l'arcivescovo di Poznan che guida i vescovi polacchi dal 2014 affiancato da monsignor Marek Jędraszewski, vicepresidente nonché arcivescovo di Cracovia a cui Francesco, però, non ha concesso la porpora.
Sia Gądecki che Jędraszewski sono considerati espressione del pontificato di Giovanni Paolo II, mentre la fazione dell'episcopato polacco più in sintonia con Francesco è capeggiata da Grzegorz Ryś, cardinale dal 2023 nonostante la sua arcidiocesi, quella di Lódź, abbia già un suo membro nel sacro collegio: l'elemosiniere Konrad Krajewski.
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