
Ora dopo ora l'attenzione si sposta dal Papa che ci ha lasciato a quello che arriverà. Il totopapa è un classico della vigilia, mi astengo per non sfidare lo Spirito Santo che, secondo la tradizione cattolica, è il vero e unico arbitro della contesa. Perché di contesa si tratta, come in un parlamento politico, il Conclave è il luogo dove si fanno e disfano alleanze senza esclusioni di colpi. La Chiesa terrena non è il monolite descritto nelle Scritture, fuori dalla verità di Cristo tutto il resto è discutibile. Anzi, un cardinale di rango, Ersilio Tonini, scherzando ma non troppo mi mise sull'avviso il giorno siamo nel 1985 che divenni capo redattore di Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana: «Hai un compito delicato perché avrai 134 editori tanti sono i vescovi italiani che non la pensano uguale su nulla a volte pure sull'esistenza di Dio». Con le debite varianti legate ai tempi lo scontro è sempre lo stesso da secoli: progressisti contro conservatori, in politica diremmo destra contro sinistra. Sulla scia di Bergoglio i primi partono certamente favoriti, ma essendo anche i più numerosi proprio per questo è possibile che nel segreto della Cappella Sistina si annullino tra di loro. Sperare che ciò accada, cioè che sul soglio torni un conservatore, oggi è un po' come bestemmiare in chiesa tale è l'emozione per la scomparsa del Papa dei poveri e degli ultimi. Chissà se lo Spirito Santo ha letto un recente pamphlet scritto da Nicola Porro sotto dettatura di Antonio Martino, principe degli economisti liberali e già ministro nel primo governo Berlusconi, dal titolo «Il Padreterno è liberale». La tesi è suggestiva: «L'impianto che regge la religione cristiana è basato sulla libertà di scelta cardine del liberismo - tra peccato e virtù, l'uno non potrebbe esistere senza l'altro».
Martino va oltre: «I poveri sono stati aiutati più dal padre di San Francesco che da Francesco stesso: il primo, Pietro di Bernardone, era un commerciante che dava lavoro e quindi benessere e dignità a centinaia di persone, il secondo predicava la povertà e nella povertà non c'è alcun merito». Iperboli di un intellettuale, certo. Ma solo fino a un certo punto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.