La folla si stringe intorno al Papa: "Ho bisogno che Gesù mi accarezzi"

Nella celebrazione per la domenica delle palme, la voce di Francesco è sembrata debole. Ma nonostante i problemi, il Pontefice ha voluto salutare la folla e ringraziare per le preghiere

La folla si stringe intorno al Papa: "Ho bisogno che Gesù mi accarezzi"

Lo aveva annunciato ieri e ha mantenuto la parola. A 24 ore dalle dimissioni dall'ospedale Gemelli, Francesco ha presieduto la celebrazione della messa della domenica delle palme in piazza San Pietro. Sull'altare, come previsto, c'era il sottodecano del sacro collegio, il cardinale suo connazionale Leonardo Sandri. Un programma fissato già prima del malore di mercoledì pomeriggio che ha costretto Bergoglio al ricovero nel Policlinico romano. Ma anche in ospedale, il Papa ha continuato a lavorare e ieri stesso ha ripreso subito gli impegni in agenda, concedendo le prime udienze in Vaticano.

Affannato

Francesco ha pronunciato l'omelia, seduto, sul sagrato della Basilica commentando il grido di disperazione di Gesù riportato nel Vangelo di Marco: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". La voce del Pontefice era bassa ed è parsa a tratti affaticata. L'omelia ha invitato ad amare Gesù abbandonato e a saper amare Gesù in ogni abbandonato. A braccio, Francesco ha fatto l'esempio di un clochard tedesco morto ai piedi del colonnato di San Pietro poco tempo fa. Bergoglio ha detto che "tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati" aggiungendo: "anche io ho bisogno che Gesù mi accarezzi, si avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli".

Grato per le preghiere

L'affetto per il Pontefice dopo i giorni di degenza in ospedale e lo spavento per il ricovero si è visto anche nelle presenze di fedeli in piazza San Pietro. Secondo la Sala Stampa della Santa Sede ci sarebbero state 60 mila persone ad assistere alla celebrazione e ad ascoltare il successivo Angelus. Durante la recita, in piedi, Francesco ha voluto esprimere la sua gratitudine per le "preghiere, che nei giorni scorsi avete intensificato". Poi l'invito a vivere la Settimana Santa che inizia oggi sull'esempio della Madonna chiedendo aiuto a lei "stare vicino a Gesù presente nelle persone sofferenti, scartate, abbandonate". Poco prima, nell'omelia, Francesco aveva incluso in questa categoria i "migranti che non sono piu' volti ma numeri", i "detenuti rifiutati" ma anche quei "tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi" ovvero i "bambini non nati, anziani lasciati soli, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto". Il pensiero del Papa nel giorno della domenica delle palme è andato, dunque, al contrasto di quella che lui chiama la cultura dello scarto.

Tra la gente

Bergoglio, nonostante i recenti problemi di salute, non si è risparmiato così come nell'udienza generale di mercoledì che aveva preceduto il suo ricovero. Infatti, al termine dell'Angelus, ha scelto di girare piazza San Pietro e salutare la folla in papa-mobile. Prima c'era stato il saluto ai cardinali concelebranti da lui raggiunti in sedia a rotelle. Francesco, in particolare, si è soffermato con i cardinali Mauro Gambetti, Silvano Maria Tomasi e con Gerhard Ludwig Müller.

Nell'Angelus, un pensiero anche per la situazione in Ucraina con la speciale benedizione concessa alla Carovana partita dall'Italia e promossa da diverse associazioni del mondo cattolico per portare al "martoriato popolo ucraino".

I volontari, ha detto il Papa, "oggi offrono rami di ulivo, simbolo della pace di Cristo" chiedendo di unirsi "a questo gesto con la preghiera, che sara' piu' intensa nei giorni della Settimana Santa".

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