I punti chiave
Francesco non andrà a Dubai. Questa volta l'illustre paziente "testa dura" - come lo ha definito il medico argentino Nelson Castro che lo conosce bene - ha dovuto accettare il responso dei medici che lo stanno seguendo per un'infiammazione polmonare che lo ha colpito da sabato scorso e che domenica lo aveva costretto a rinunciare all'Angelus in piazza san Pietro. Tutto era pronto per il 45esimo viaggio apostolico del pontificato a cui Bergoglio si stava preparando da tempo. Ci teneva molto, infatti, ad intervenire alla Cop28, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Ma la situazione clinica, evidentemente, non ha consentito al quasi 87enne di intraprendere un volo così impegnativo.
L'annuncio
Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha diffuso una dichiarazione in cui ha spiegato che "i medici hanno chiesto al papa di non effettuare il viaggio previsto per i prossimi giorni a Dubai". L'annuncio arriva dopo una premessa sul fatto che "il quadro clinico generale del Santo Padre relativamente allo stato influenzale e all’infiammazione delle vie respiratorie" è in miglioramento. La comunicazione viene inviata a 72 ore dalla partenza prevista dall'aeroporto di Roma-Fiumicino e poche ore dopo il briefing in sala stampa durante il quale il viaggio era stato già presentato. Bruni ai giornalisti presenti aveva spiegato che a seguito del Papa ci sarebbe stati un medico ed un infermiere, aggiungendo che se "qualcosa dovesse cambiare o ci fossero degli accorgimenti in più da prendere, in caso di una infezione polmonare, ve lo farò sapere”. E così è stato, nell'arco della stessa giornata: il portavoce vaticano lo ha annunciato, non nascondendo che "Francesco ha accolto con grande rammarico la richiesta dei medici e il viaggio è dunque annullato".
La salute che preoccupa
Le immagini di Francesco trasmesse dalla cappella di Casa Santa Marta domenica scorsa, in occasione della recita dell'Angelus, hanno fatto preoccupare per la sua salute. Il pontefice, pallido in viso, ha tossito più volte e si è mostrato con un cerotto per cannula alla mano destra. Non è riuscito a leggere la meditazione sul Vangelo e l'appello finale, assegnando il compito a monsignor Paolo Luca Braida della Segreteria di Stato che sedeva affianco a lui. Nelle ore successive sono arrivate rassicurazioni sulle condizioni dell'anziano paziente, con un comunicato nel quale si avvertiva che la tac aveva escluso la polmonite ma che, come lo stesso Francesco aveva ammesso in videocollegamento, "mostrava una infiammazione polmonare che causava alcune difficoltà respiratorie".
La Cop28
Il Papa teneva moltissimo a presenziare alla Cop28 per l'apertura della 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il suo intervento ad Expo City era previsto per sabato e non c'è da dubitare che sarebbe stata l'occasione per ribadire il suo pensiero già espresso nella recente esortazione apostolica "Laudate Deum" ispirata proprio all'appuntamento di Dubai e nella quale si era scagliato contro chi, a suo parere, ridicolizza la questione ambientale. In qualche modo, però, la presenza della Santa Sede ci sarà nella conferenza globale sui cambiamenti climatici organizzata negli Emirati Arabi Uniti: il comunicato di Bruni, infatti, nel finale ha specificato che permane "la volontà del Papa e della Santa Sede di essere parte delle discussioni in atto nei prossimi giorni" aggiungendo che "saranno definite appena possibile le modalità con cui questa si potrà concretizzare".
Parole che lasciano supporre che il Pontefice tenterà fino all'ultimo di partecipare in videocollegamento o mandando un video, ma che anche quest'opzione è comunque legata alle sue condizioni di salute nei prossimi giorni: la scelta di accostare la volontà della Santa Sede a quella del Papa fa capire che, in extremis, è presa in considerazione l'ipotesi di prendere parte alla Cop28 con un altro rappresentante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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