Un altro grande brand dell'automotive italiano questa volta - ha deciso di scendere in acqua. Non come sponsor di qualche evento o imbarcazione, ma come protagonista a 360°, fornendo la propria competenza tecnica a vantaggio della nautica.
Automobili Lamborghini, infatti, è il partner tecnologico di «Vento di Sardegna», recente trionfatore nella «Two Handed Transatlantic Race», offrendo la propria competenza nei materiali compositi in fibra di carbonio, testimoniata dalle straordinarie scocche delle sue supersportive.
Tra l'altro il 50 piedi - comandato dallo skipper Andrea Mura in copia con Riccardo Apolloni ha anche stabilito il nuovo primato di questa regata atlantica sulla rotta Plymouth-New York.
È stata la squadra di Luciano De Oto - capo dell'Advanced Composite Research Center della Casa automobilistica di Sant'Agata Bolognese - a seguire progettazione e realizzazione del «canard» in fibra di carbonio, come viene chiamata la deriva mobile di prua che migliora l'idrodinamica della barca. Il «canard», che ha una larghezza di appena soli 60 centimetri e una lunghezza di 3 m etri, è stato costruito come singolo pezzo con anime interne, per incrementare le caratteristiche torsionali. Il manufatto può sopportare un carico di 3.500 chilogrammi sebbene pesi soltanto 28 chili, ossia 12 chili in meno rispetto a soluzioni più conservative.
«Abbiamo scelto di affidarci a Lamborghini per la costruzione del canard - spiega il campione sardo Andrea Mura - perché nel passato ci siamo confrontati sul potenziale del carbonio nella nautica e mi sono convinto che con le loro conoscenze ed esperienze tecnologiche potevano dare un contributo prezioso e innovativo. La barca progettata dallo studio Felci Yachts nel 97 prevedeva un solo canard centrale. Abbiamo scelto di continuare su questa via per ragioni di tempi e costi invece di realizzare due daggerboard completi di scassa passante».
A conferma del rapporto consolidato tra Automobili Lamborghini e la nautica, con vantaggio per entrambi, va ricordata la collaborazione decennale tra la Casa di Sant'Agata Bolognese e Opac con la sua divisione specializzata in hard-top e soft-top custom per qualsiasi yacht. L'esperienza acquisita proprio nel settore automotive - attraverso la progettazione e la realizzazione di scocche e parti di carrozzeria ha permesso alla Opac di Rivalta (To) di contribuire al progetto Lamborghini Aventador J, gioiello che è stato presentato all'ultimo Salone di Ginevra. Quasi tutta la scocca è in carbonio mentre la lavorazione di assemblaggio resta totalmente artigianale con l'impiego di apparecchiature all'avanguardia per il controllo dimensionale.
Naturalmente, tutta questa esperienza consente a Opac di costruire tetti in carbonio, totalmente custom, originali come estetica ma soprattutto perfetti come funzionamento.
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