Con il terzo concerto del ciclo "laVerdi Barocca", in programma mercoledì 8 dicembre all'Auditorium Cariplo, alle ore 20.30, salirà sul podio Gianluca Capuano, con il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi, uno dei grandi capolavori della musica sacra. Il ciclo "laVerdi Barocca", una vera e propria stagione con di 10 programmi in calendario per coro e orchestra, è eseguito da un ensemble specializzato nell'esecuzione della musica barocca, secondo un approccio filologico. Così il Maestro Ruben Jais descrive la nuova stagione de barocca dell'Orchestra Verdi:
"Il programma, partito l'ottobre scorso, si estenderà fino a maggio 2011, e vedrà come linee generatrici da una parte la musica sacra nella sua forma di riferimento per eccellenza, la Messa (da Gilles a Monteverdi, da Zelenka a Mozart), e dall'altra la musica strumentale per solo e orchestra, con alcuni dei capolavori per violino, da Bach a Vivaldi, da Pergolesi a Leclair. Un programma impreziosito da due novità: Gianluca Capuano, affermato direttore e organista, che dirigerà appunto il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, uno dei massimi capolavori del repertorio italiano del XVII secolo, eseguito nel giorno dell'Immacolata Concezione; e Stefano Montanari, musicista di fama internazionale, violino solista e concertatore in un programma interamente legato alla musica francese attraverso Rameau e Leclair".
Ora un paio di note sul programma dell'8 dicembre. Il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi è una delle massime espressioni musicali della cultura cristiana e della nuova sensibilità del mondo barocco. L'imponente lavoro di Claudio Monteverdi, allora maestro di cappella del Duca di Mantova e del Monferrato, Vincenzo Gonzaga, fu pubblicato nel 1610 a Venezia, presso lo stampatore Ricciardo Amadino. Con questo nuovo libro il musicista cremonese mostrava al pubblico veneziano e internazionale un lato della sua produzione, quello della musica sacra, che fino allora era rimasto in ombra.
Il successo della musica di Monteverdi, però, non era in armonia con la sua vita professionale. Gli oltre vent'anni di servizio a Mantova, dal 1590 circa al 1612, procurarono amarezze e disagi a Monteverdi, insoddisfatto per il trattamento economico e per il carico eccessivo di impegni. Lasciare Mantova tuttavia non era possibile senza il consenso del Duca o almeno senza un congedo onorevole. Monteverdi intraprese, quindi, in quegli anni una serie di viaggi, in particolare a Milano e a Roma, nella speranza d'intessere una rete di rapporti al di fuori della cerchia dei Gonzaga.
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