Fantasmi a Parco Sempione, papi e tesori: le leggende metropolitane d'Italia

Alcune tra le più celebri leggende metropolitane italiane: come convinzioni e superstizioni "infestano" il Belpaese diventando cultura popolare

Fantasmi a Parco Sempione, papi e tesori: le leggende metropolitane d'Italia

Le leggende metropolitane sono dappertutto, anche in Italia. E a volte sfociano nella teoria del complotto. Oppure finiscono per diventare tradizione o tradizione popolare, qualcosa che si tramanda di generazione in generazione. Come per esempio il costume di infilare il manico di un cucchiaino d’argento nella bottiglia di spumante aperta: il giorno dopo la bevanda sarà ugualmente sgasata, ma, pur sapendolo, molti continuano a farlo.

La runner di Parco Sempione

Parco Sempione

Una leggenda metropolitana riguarda la città di Milano. Si dice che un particolare fantasma infesti Parco Sempione. C’è chi riferisce di una donna in tuta che pare incontri runner e altri frequentatori del parco per parlare loro delle conseguenze connesse con il fumo di sigaretta.

Il “papa” Giuseppe Siri

Vaticano

Nell’elezione papale del 1958, quella che portò al soglio papa Giovanni XXIII ci furono alcuni problemi con le fumate: alcune apparvero meno nere o quasi bianche, e qualcuno credette che l’eletto fosse invece il cardinale Giuseppe Siri, che assunse per alcune ore il nome di papa Gregorio XVII. Si trattò in realtà di un piccolo problema “tecnico”. Ma, secondo una nota teoria del complotto e ormai leggenda metropolitana, Siri fu il papa regolarmente eletto, che si dimise subito, nella notte, a causa delle pressioni di un gruppo di altri cardinali.

La Torre e il Serpe

Torre del Serpe

In provincia di Lecce esiste un vecchio monumento chiamato Torre del Serpe. Si trova lungo la costa Adriatica ed è appunto un’antica fortificazione che un tempo veniva utilizzata anche per segnalare la costa a coloro che vi si avvicinavano. Una lanterna a olio illuminava la torre, ma ogni notte un serpente andava a nutrirsi dell’olio che l’alimentava. Notte dopo notte, strisciando tra le gambe dei soldati a presidio del luogo, per poi svanire quando arriva la prima alba d’Italia, senza lasciar traccia di sé.

Il tesoro di Manfredi

Gole del Salinello

Tutti conoscono Manfredi: è stato un re svevo, figlio e successore di Federico II. Una leggenda intorno alla sua figura narra che il suo tesoro, composto da monete d’oro, d’argento e di rame, sia nascosto nelle Gole del Salinello, in Abruzzo, all’interno di una grotta celata da un grande e gravoso masso. A guardia del tesoro c’è una fata: a lei si possono chiedere prima le monete di rame, per poi tornare per quelle d’argento e infine per quelle d’oro. Ma non bisogna essere avidi: si deve rispettare l’ordine e soprattutto non si può chiedere tutto e subito. La pena per chi lo fa è restare intrappolato nella grotta.

Le streghe di Benevento

Benevento

Probabilmente il mito più celebre d’Italia è quello delle streghe di Benevento, le cosiddette janare, che ballavano ai piedi di un noce e rapivano le cavalle per cavalcarle fino a che non fossero esauste e alla fine della propria vita.

Secondo la leggenda, c’era un modo per tenere lontana una janara, ossia distrarla con un passatempo cui non poteva resistere, come per esempio contare i fili di una scopa di saggina o dei grani di sale. Così sacchi di sale e scope venivano apposte alle stalle del Beneventano, per preservare gli animali dalla morte certa.

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