Come ogni anno la fine dell'orgia di buoni sentimenti e consumismo sfrenato ci ha lasciato tutti con qualche chilo di troppo, una digestione complicata ed un senso di sollievo, come se incontrare i parenti e farsi una bella mangiata fosse una specie di supplizio. Personalmente, almeno da quando le sedie vuote al tavolo di famiglia iniziano ad essere troppe, ho iniziato a vivere sempre con meno entusiasmo l'atmosfera natalizia ma capisco come molti possano andarne pazzi. Cosa c'è di sbagliato nel celebrare la nascita di Nostro Signore e scambiarsi regali, incontrando persone che magari non vedi da un pezzo? Non capisco invece chi si ostina disperatamente a tenere viva questa atmosfera magica ben oltre la sua data di scadenza, facendo di tutto per render vera la profezia di Lucio Dalla e fare sì che ogni giorno sia Natale.
Ecco perché quando ho letto di un concerto al Teatro del Maggio Fiorentino con un coro fatto tutto di gente vestita da Babbo Natale ho alzato gli occhi al cielo, pensando all'ennesimo scherzo alla "Amici Miei". Mi sono bastati cinque minuti per capire di aver preso un granchio colossale. Certo, a quegli uomini e donne sul palco piace divertirsi e far divertire gli altri, senza mai prendersi troppo sul serio ma non sono degli "zingari" come il Conte Mascetti o il Perozzi: lo fanno a fin di bene, per raccogliere fondi ed aiutare chi ha più bisogno. Da lì ad entrare nell'affascinante mondo di un'associazione benefica molto particolare è stato un attimo, come decidere di mettere da parte l'argomento previsto e dedicare l'ultima puntata del 2022 del podcast "What's Up Tuscany" a questa banda di mattacchioni dal cuore d'oro. ASCOLTA LA STORIA
Se ascolterete l'intero episodio, premendo il triangolino bianco sulla finestra qui sopra, scoprirete tutto quel che c'è da sapere sulla Compagnia di Babbo Natale, la charity più divertente di tutta la Toscana. Vi racconterò delle origini semiserie di quest'associazione, di come sia cresciuta molto negli ultimi anni, di quando gente come l'ex ct dell'Italia Cesare Prandelli o il compianto critico d'arte della tv Philippe Daverio gli diedero una mano e di cosa la renda tanto diversa dalle mille Onlus che popolano il nostro paese. Non capita tutti i giorni di avere a che fare con gente che, pur di aiutare i meno fortunati, non ha problemi ad andare a giro vestita da Babbo Natale anche a giugno, senza mai smettere di sorridere e far divertire tutti. Una storia particolare, che merita di essere ascoltata fino in fondo - ne vale davvero la pena.
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