Le luminarie rappresentano una delle tradizioni più antiche d'Italia. Nascono nel Meridione, per poi diffondersi in tutto il Belpaese, in occasione delle feste patronali del XVI secolo: all’epoca, le luci venivano realizzate con dei lumini a olio posti su pali di legno. Questi pali, detti "parazioni", sono giunti fino ai giorni nostri, ma a partire dal XX secolo i lumini sono stati sostituiti con l'illuminazione elettrica.
Lo scopo delle luminarie è quello di rendere omaggio a un santo oppure celebrare una festività religiosa, come il Natale o la Pasqua. Tuttavia, compiono anche una funzione interessante: ampliano la prospettiva delle piazze, creando una sorta di città di luce all’interno della città reale.
Negli ultimi anni le luminarie hanno subito però un ridimensionamento, a causa di diversi fattori, tra cui una crescente attenzione ai consumi energetici. E laddove le luminarie tradizionali sono risultate troppo costose, sono state sostituite da proiezioni di videomapping, che danno ugualmente luce e prospettiva a strade e piazze, oppure da lampadine led.
Torino
A Torino torna nel 2022 l’appuntamento con “Luci d’Artista”: verranno accese le luminarie progettate da artisti, come se la città diventasse una grande galleria d’arte contemporanea sotto le stelle. Si va da “Amare le differenze” di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica a “Palomar” di Giulio Paolini in via Po, fino a “Il volo dei numeri” di Mario Merz alla Mole Antonelliana. Nei pressi del Palazzo Reale è stato allestito un piccolo bosco di abeti, tutti illuminati da lucine led.
Bologna
Negli ultimi anni Bologna si è distinta in particolare per le luminarie poste in via d’Azeglio. Qui sono state riproposte sulle luminarie infatti alcune canzoni di Lucio Dalla, che tanto ha amato e cantato la sua Bologna, come L’anno che verrà e Futura. Nel 2022 le parole del grande cantautore bolognese sono state sostituite da quelle di un artista internazionale: John Lennon. La strada si illumina con le luci che ripropongono infatti il testo di Imagine, canzone simbolo della pace nel mondo, a testimoniare che in tanti desiderano lasciarsi questo 2022 di guerra alle spalle.
Orvieto
Quello di Orvieto è un Natale al risparmio energetico, anche se le partizioni sono state previste. Nei pressi del Duomo è stata predisposta infatti una grande stella cometa, mentre le facciate di alcuni palazzi saranno illuminate con il videomapping. Però non si può perdere il grande ritorno dell’albero di luce posto nel pozzo di San Patrizio.
Assisi
La città di Assisi è puro Natale. Forse perché è la città di San Francesco, che realizzò il primo presepe della storia, forse perché è essa stessa una riproduzione del presepe in grandezza naturale. E con le luci delle luminarie tutto si fa più gioioso e meraviglioso.
Per il 2022, accanto alle luminarie tradizionali, è stato previsto il videomapping sulle principali chiese del centro storico: verranno proiettati cicli di affreschi di Giotto legati al tema del Natale di san Francesco, come la natività di Gesù, l’adorazione dei Magi, l’Annunciazione e così via. Sulle pavimentazioni delle strade del centro il turista troverà un percorso con immagini stilizzate delle stelle dipinte da Giotto, per non perdere neppure una proiezione.
Lecce
In provincia di Lecce esiste una lunga tradizione di paratori. In diversi comuni esistono infatti aziende di lunga esperienza, come in particolare quelle di Scorrano, la “città delle luminarie”. Il capoluogo ha pensato al risparmio energetico con le luci led, che dominano su grandi archi verdi sulle strade del centro.
Ma la grande attrazione è probabilmente l’albero di Natale fatto di luminarie posto al centro di piazza Sant’Oronzo, che ripropone le fattezze di un ricamo fatto con il pizzo al tombolo, una specialità delle artigiane pugliesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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