Il Lazio rappresenta, per ovvie ragioni, uno dei nuclei fondanti della storia della penisola italiana. L’ovvia ragione è nella storia di Roma, sebbene questa terra abbia ospitato precedentemente, come in effetti è accaduto anche in altri luoghi dello Stivale, popolazioni preromane, come gli etruschi. È su questo substrato che si innestano tradizioni di ogni tipo.
Gli stornelli romani
Forse la tradizione laziale più nota è quella degli stornelli romani. Da Nord a Sud Italia esistono canzoni popolari d’improvvisazione che presentano punti in comune ma anche diverse peculiarità. Quella degli stornelli romani è l’allegria che trasuda di strofa in strofa: nei brani improvvisati, che prendono in giro situazioni oppure persone ben precise, riecheggiano note di storia e letteratura, dai Canti Fescennini - soprattutto quando lo stornello prende in esame una questione pruriginosa e impudica - fino alla lirica comica latina, e alle Pasquinate, ossia le poesiole anonime che venivano affisse di notte nei pressi della statua di Pasquino a Roma.
La macchina di santa Rosa
Alla vigilia del giorno di santa Rosa, a Viterbo, ogni 3 settembre, viene portata in trionfo la cosiddetta “macchina di santa Rosa”, che protegge appunto la cittadina etrusca. Si tratta di un baldacchino illuminato, sulla cui cima è posta una statua che ritrae la santa: viene portata in processione da un centinaio di uomini per le strade del centro medievale. È un modo per ricordare la traslazione della salma della santa in città nel 1258 ed è quindi un’usanza medievale.
Il palio di Nepi
A giugno si svolge il Palio dei Borgia a Nepi, in provincia di Viterbo. Questa però non è un’usanza medievale - poiché è nata negli ultimi anni del XX secolo - ma si ispira tuttavia a delle usanze medievali. I Borgia in questione sono la famiglia nobiliare che diede i natali ad alcuni papi, e che abitò nel locale castello. Durante la manifestazione si sfidano quattro contrade (Santa Maria, San Biagio, Santa Croce e La Rocca), ma non mancano esibizioni musicali, sbandieratori, arcieri e la giostra dei cavalli.
Festa dei Pugnaloni
Sempre in provincia di Viterbo, ad Acquapendente, la terza domenica di maggio si tiene la cosiddetta “festa dei pugnaloni”. Si tratta non di una sfida all'arma bianca, ma di una ricorrenza tra il sacro e il profano: vengono infatti realizzate delle composizioni di fiori e foglie in onore della Madonna del Fiore, tuttavia si tengono anche spettacoli a tema medievale.
Sposalizio dell’albero
Ancora una tradizione della provincia Viterbese: lo sposalizio dell’albero che si svolge ogni 8 maggio a Vetralla. Si tratta di un’usanza bassomedievale che ha anche delle connessioni religiose: il tutto avviene nel bosco di Monte Fogliano - un territorio all’epoca feudo territoriale di Vetralla - e qui due alberi vengono vestiti da sposi e ne viene celebrato appunto il matrimonio. Si tratta di una festività interessante, perché ricorda la comunione tra esseri umani e natura, e l’importanza vitale che gli alberi rivestono nell’esistenza degli uomini.
Infiorata di Genzano
A Genzano, nell’hinterland di Roma, si svolge infine ogni anno l’Infiorata, che viene celebrata in occasione del Corpus Domini, una festa mobile che ricorre tre settimane dopo Pasqua.
La nascita dell’Infiorata risale al XVIII secolo: le strade del centro storico, in corrispondenza del passaggio programmato della processione, si “vestono” di un lunghissimo e suggestivo tappeto floreale, realizzato con grande perizia dalla gente del luogo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.