"Vacanze romane" tra sacro e profano

La Capitale in versione insolita: in giro da San Pietro al MAXXI, fra tramonti e osterie

"Vacanze romane" tra sacro e profano
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Ci vorrebbe una vita per conoscerla fino in fondo, ma basta un minuto per innamorarsene perdutamente. Perché Roma è bella da togliere il fiato. E non c'è inefficienza o incuria che riesca a mettere in ombra il fascino abbagliante della Città Eterna, forse davvero la più bella del mondo. Ancor più quest'anno: con il flusso di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo per il Giubileo, Roma si riempie e colora come non mai.

Provare, anzi partire per credere. Attenzione, però: le previsioni stimano che a luglio, con il Giubileo dei Giovani, la Capitale toccherà l'overtourism e le cifre schizzeranno alle stelle.

Meglio evitare il picco per godersi la dolce vita romana con un po' di caos e folla in meno.

Da Monti a Flaminio, da Trastevere a Testaccio, non c'è quartiere che non meriterebbe giorni di visite.

Ma se il tempo stringe, il consiglio è di girare il centro con il naso all'insù e poi buttarsi alla scoperta di zone meno turistiche che sorprendono a colpi di romanità.

Dopo il tour per le vie e le piazze storiche, da Piazza di Spagna alla Fontana di Trevi, al Pantheon, si fa tappa alla Basilica di San Pietro. Immensa e affollata, è il fulcro dell'Anno Santo. A un quarto d'ora a piedi ma in posizione più defilata, si trova Mama Shelter Roma, quattro stelle che merita per rapporto tra qualità e prezzo, proposta e atmosfera. Conquista turisti e romani, con il Giardino d'Inverno, ristorante con menù di piatti locali e non solo, ricco brunch (da prenotare) e 217 camere a tutto comfort.

A questo punto ci si può muovere verso zone meno battute e più romane, come il Quartiere Ebraico. Dietro Campo de' Fiori, raccoglie vie lastricate di sampietrini dove il tempo pare essersi fermato. Qui si fa la coda al Forno Boccione per il pane appena sfornato, si assiste all'arte di «capare», pulire, i carciofi all'osteria da Giggetto e ci si saluta per nome.

Stessa anima di quartiere si ritrova nel residenziale e in piena riqualificazione Flaminio. Celebre per l'Auditoriun, il Ponte della Musica firmato Calatrava e il MAXXI di Zaha Hadid, vive ancora di botteghe, mercati e locali rustici dove assaggiare la vera cucina romana.

Da non perdere due chicche e un indirizzo.

Le chicche sono piazza Perin del Vaga, scelta da Woody Allen come set di alcune scene di «Midnight in Paris», e Piccola Londra, al catasto via Bernardo Celentano, con case colorate molto british (e Instagram) style. L'indirizzo, invece, è Osteria Mamma Mia: ambiente verace, cucina romana doc, prezzi che a Milano si sognano.

Non si può lasciare Roma senza un tramonto visto come si deve. Perché è quando il cielo si tinge di arancio che nei rooftop degli alberghi e nelle terrazze panoramiche della città si alza il sipario su tetti, campanili, cupole e Cupolone.

Uno spettacolo che, visto con la luce a favore e il cielo in esplosione dalla terrazza dell'hotel Six Senses Rome - place to be del momento di raffinata eleganza e proposta

d'eccezione nel cuore storico della Capitale, con 96 tra camere e suite da mille e una notte, e una SPA dove perdere e ritrovare i sensi - o dal Giardino degli Aranci in cima al colle Aventino, lascia già il desiderio di tornare.

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