Il viaggio in Italia dei pionieri della fotografia

Sono inedite le oltre cento foto della collezione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, in mostra al Museo Andersen fino al 17 giugno. Una raccolta che conta 3000 foto, avviata da poco da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, convinta che non c’è moderno senza la conoscenza dell’antico. Ha iniziato col ’900, ma dopo una visita alla casa museo di Wilhelm Von Gloeden, «il barone di Taormina», maestro del nudo maschile, si è appassionata alle foto più antiche, rare e fragili.
Le stampe, tutte originali, sono di grande formato, misura normale nell’800, spiega Maria Francesca Bonetti che con Filippo Maggia ha curato la rassegna. E i negativi, su carta o su lastra, hanno la stessa dimensione delle foto. Immagini del percorso classico del viaggio in Italia, da Nord a Sud, realizzate più con intenti pittorici che documentari. Le mete consuete, Venezia, Firenze, Napoli, la Sicilia, le foto delle capitali della giovane nazione italiana, Torino, Firenze e Roma, ma anche altri itinerari.
La mostra è un inventario visivo dei luoghi più amati dai viaggiatori, opera dei più grandi fotografi della seconda metà dell’800, che consente di seguire l’evoluzione delle tecniche fotografiche.

Dai calotipisti delle origini come Giacomo Caneva e Frédéric Flacheron, ai professionisti dell’età del collodio, «l’age d’or» della fotografia, e poi della gelatina bromuro d’argento come Henri Le Lieure, Leopoldo Alinari, Giorgio Sommer e gli studi Brogi, Incorpora, D’Alessandri, fino agli artisti e ai raffinati amateur come Von Gloeden e Pluschow. Caneva, padovano trapiantato a Roma, è tra i promotori del circolo del Caffè Greco in cui si riuniscono fotografi romani e francesi.

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