Viaggio nei sogni al parco di Nervi

Viaggio nei sogni al parco di Nervi

Ci sono i pini mediterranei, le palme e il roseto. Le stradine tortuose che s'intersecano tra aiuole e rifugi di scoiattoli. Le altalene e gli scivoli per i bambini. C'è tutto il parco di Nervi, «inconsapevole ospite di magiche vite», al centro del romanzo d'indagine psicologica scritto da Tiziana D'Amico, con la prefazione di Franco Cardini, presentato ieri all'enolibreria Rumble Tumble di via dei Giustiniani.
Ma «Il Parco delle essenze» (Sassoscritto editore) è prima di tutto il luogo della memoria in cui la protagonista del libro, Silvia, una figlia degli anni Sessanta, ripercorre le tappe più significative della sua vita attraverso il viaggio onirico di una notte. Per riprendere le redini della propria esistenza, «l'unico scampo è il ritorno nel parco... una boccata d'ossigeno di tanto in tanto per rifare il trucco sui visi stanchi e segnati dal proprio viaggio, dagli errori e dai sogni infranti». Così il parco di Nervi diventa il punto di partenza delle vicende della donna, un'artista che in un momento di grave crisi, avendo constatato quanto fosse difficile affermarsi in campo artistico, alla fine accetta di lavorare per una società che distribuisce libri per bambini. Almeno fino all'incontro che darà una sterzata definitiva (?) alla sua vita. «Il giardino - rivela l'autrice - rappresenta il luogo segreto in cui ognuno di noi si rifugia e invoca il recupero della memoria e dei ricordi come passaporto indispensabile per accedere alla vita adulta». Tutto sembra rivivere nel parco: i pini mediterranei, le querce, i cespugli diventano i custodi immobili e rassicuranti delle pene e dei travagli di uomini e donne. «Ed è per questo che nella notte a parlare con se stessa Silvia non si sente sola. Intorno a lei si concentrano le essenze di chi ha raccontato alle foglie la propria storia, per essere ascoltato e per ascoltarsi una buona volta». Ma il viaggio nella memoria è anche l'occasione per confrontarsi con i grandi temi della vita: la famiglia, l'amore, il rapporto con Dio e la religione. «Noi figli degli anni Sessanta siamo una generazione che non ha ricevuto un'educazione religiosa, in generale siamo stati allevati nella più accurata ignoranza», scandisce l'autrice del romanzo.

Che oggi (ore 18) incontrerà il suo pubblico a palazzo Ducale nella sala Liguria spazio aperto, alla presenza dell'assessore alla cultura della Regione, Fabio Morchio. L'appuntamento è realizzato in collaborazione con la Fondazione Colombo.

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