Milano - A Vieni via con me, questa volta, è il turno di Roberto Maroni.A una settimana di distanza dal discusso monologo di Roberto Saviano, in cui lo scrittore aveva detto che la mafia interloquisce con la Lega, sullo stesso palco, con lo stesso format, risponde il ministro dell'Interno. E la risposta è di quelle che non lasiano spazio a repliche: orgoglio per il lavoro fatto, una lunghissima lista di latitanti assicurati alla prigione e una ricetta per spezzare il circolo vizioso. "Le mafie si combattono dando la caccia ai superlalitanti. Giuseppe Setola, Salvatore Strangio, Antonio Pelle, Domenico Raccuglia e Antonio Iovine sono solo alcuni dei 28 superboss presi e sottoposti al carcere duro - ha elencato Maroni -. Ne mancano solo due: Zagaria e Messina Denaro. Ma il cerchio si stra strimgendo anche attorno a loro". Poi si rivolge direttamente allo scrittore campano e al suo j'accuse: "La mafia si combattesequestrando i patrimoni della malavita, colpiamo il cuore patrimoniale della mafia e lo facciamo soprattutto al Nord. Sono stati sequestrati oltre 35 mila beni per un valore di 18 miliardi di euro, un risultato senza precedenti. La mafia al nord da almeno tre decenni, non è una novità". Secondo il titolare del Viminale "L'affermazione di Saviano è ingiusta e offensiva per chi contrasta da sempre l’illegalità e smentita dalle recenti operazioni fatte in Lombardia contro la 'ndrangheta, operazioni che hanno visti l'arresto di esponenti di altri partiti e non della Lega".Il ministro dell'Interno snocciola tutte le operazione contro la criminalità: da "Cerberus", a "Parco sud" e "Crimine". E poi Maroni fornisce la sua ricetta per uscire dal tunnel delle mafie e del divario tra Settentrione e Merdione: "Eliminare gli squilibri storici tra nord e sud, cambiare le regole. I meccanismi per risolvere il problema sono quelli dei sistemi federali, lo aveva intuito un pensatore meridionalista come Gaetano Salvemini: 'Il federalismo è l'unica via per la soluzione della questione meridionale. Date all'Italia meridionale una costituzione federale".
Fazio mette sotto processo il Giornale Inizia col tiro al bersaglio Vieni via con me. Fazio legge la solita lista e tra evasori, nazisti che insultano Balotelli, ananas e bottigliette d’acqua troppo care inserisce anche il Giornale.
“Che nessun quotidiano apra più la prima pagina con una raccolta firme contro Roberto Saviano, perché Saviano è prima di tutto una persona”, è il monito del conduttore mentre alle sue spalle nel maxi schermo che fa scenografia al programma campeggia la prima pagina del quotidiano. E la lista dei cattivi è già fatta.
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