nostro inviato a Vienna
Folgorato sulla via dell’altare. Ma, intendiamoci, non come uno qualsiasi, uno dei tanti che, a due centimetri dal matrimonio, gira i tacchi e si mette a correre a perdifiato. Macché. Lui, Anton Barz, 37 anni, è sposato e ha pure un bimbo. E nel matrimonio continua a credere, per sua stessa ammissione, anche dopo cinque anni dal suo sì. Ma i tacchi li ha girati ugualmente. Era, fino all’altro ieri, l’organizzatore della maggiore Fiera degli Sposi. Avete presente? Confetti, bomboniere, abiti bianchi con o senza strascico, tight, locations e servizi fotografici annessi. Solo che così fan tutti: troppo facile, troppo banale. Troppo miele.
Ma, all’ennesimo, sfiancante banchetto nuziale ecco l’idea controcorrente: la prima. «L’intuizione - parole sue - che cambierà la vita di migliaia di divorziati e separati. Gente che dopo la rottura del matrimonio si trascina mestamente, tra affanni e sensi di colpa». Così, eccolo, raggiante. Che in uno dei più noti alberghi del Ring passeggia orgoglioso tra gli stand di questo singolare Expo e contempla l’opera prima e unica al mondo, frutto del suo genio asburgico. Una due giorni che dovrebbe consentire di tornare a casa, sempre che la casa a uno dei due ex sia rimasta, con tutti i cerotti necessari per le ferite del cuore.
E con la voglia di ricominciare. Non per nulla Herr Barz, ovvero l’arguzia spalmata in un metro e 95 di altezza, ha deciso di scegliere come sottotitolo per la sua Fiera controcorrente: «Neustart», Nuova partenza. Da oggi in poi basta piangere e compiangersi. Si gira pagina e la vita cambia davvero. Problemi con i figli? «Rainbows», Stand numero 2. «Con noi - spiega Veronica Richter - i figli di genitori separati possono cominciare a superare il trauma. Proponiamo ai nostri clienti un pacchetto di quattordici sedute per i bambini, più tre riservate ai genitori, sotto la guida di un nostro esperto, uno psicologo, un insegnante, un animatore. E dove possono sfogarsi in libertà». Costo del pacchetto? «175 euro tutto compreso». E se per qualche coppia è troppo caro? «Offriamo pagamenti dilazionati». Poco più in là, sempre Hall A, sfoggia il suo miglior inglese, coi visitatori internazionali, Christian Nowotny, broker e agente immobiliare della Remax, un nome e, come dice lui, «una garanzia di far trovar casa a quei poveracci che vengono buttati in strada dalle mogli e magari hanno ancora un mutuo da pagare. Monolocali in locazione, ma niente residence. La soluzione si trova sempre». Magari a rate anche in questo caso. «In Austria - conferma Anton Barz - si sfascia il 65% delle unioni e le coppie vanno alla deriva, raccogliendo solo i consigli inutili di chi ha avuto esperienze simili. Ecco perché qui ho voluto riunire solo esperti. Il matrimonio è una cosa seria ma il divorzio lo è di più, non ci vogliono improvvisatori». Una fiera da esportare? «Certo, ho già in progetto di portarla a Londra, Berlino e Milano. Perché in Italia non siete messi meglio dell’Austria, o sbaglio?».
Ed è proprio una voce italiana che arriva sommessamente da dietro il separé che l’agenzia Kontakt ha sistemato allo stand 17, per chi cerca nuovi partner. Che ci fa qui? chiedo a Beba G., 44 anni, padovana, appena riemerge dal suo colloquio privatissimo: «Beh, mi sono resa conto che non mi fido più degli uomini dopo un matrimonio finito male e una convivenza naufragata. Così cerco un marito all’estero, ma voglio studiarmelo a tavolino con curriculum e fotografia...». Hall B, stand 12, Ulriche e Gerwald Erlbeck invece sono qui per scongiurare divorzi e separazioni. Sono della Ivcg, un’agenzia che raccoglie associazioni cristiane che spendono energie e parole per cercare di rimettere insieme i cocci di certe unioni. Un lavoro improbo? «Sì - ammette Ulriche - ma Dio ha il diritto di farsi ascoltare». Della serie, mater semper certa est, mentre il padre un po’ meno, eccoci allo stand 7: Dna Confidence. Con 420 euro fine dei dubbi, «perché - come ci spiega Susanne Hass - siamo in grado di eseguire ogni tipo di analisi, di tracciare alberi genealogici, di fornire expertise per i tribunali attendibili al cento per cento».
Non c’è scritto da nessuna parte che bisogna deprimersi se ci si separa. Ecco il motivo del successo dello stand di Hairdream che, in diretta, realizza un nuovo look, extension comprese, per le visitatrici sull’orlo di una crisi di nervi. E per i maschi dalla ritrovata libertà? Stand di fronte, numero 22: Meine Scheidungsparty, cioè la «Mia Festa di divorzio». «Spogliarelliste che escono dalla torta o schiere di single che vogliono fare nuove amicizie davanti ad un buon drink. «Basta che il nostro cliente ci dica come vuole festeggiare».
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