«Vieri non si tocca, aspetto Totti»

Il ct sicurissimo: «Cassano gioca troppo poco nel Real, Bobo sarà utilissimo sotto tutti i profili»

Marcello Di Dio

nostro inviato a Firenze

Un vento gelido accoglie gli azzurri a Coverciano e spazza via gli ultimi sogni per chi insegue una maglia ai Mondiali. Domani c’è Italia-Germania, si torna a giocare a Firenze dopo 13 anni (ventimila i biglietti già venduti) ma il gruppo per l’appuntamento tedesco è fatto. La convocazione di Pasqual (numero 63 nell’era Lippi) è «figlia del campionato», precisa il ct. Gli unici, residui dubbi riguardano solo il terzo portiere (Amelia e De Sanctis in corsa) e il recupero fisico di Totti. «Sono ottimista, Francesco ce la farà», sostiene sicuro Lippi, che insieme ad altri ct – come Van Basten e Klinsmann - chiederà ufficialmente alla Fifa di spostare il termine del 15 maggio per la lista dei convocati. «Sarà lui a decidere, alla fine» la sintesi del ct. Non ha il posto garantito, insomma. Devono esserci garanzie e per prendere tempo, il ct vuole addirittura spostare più in là la data della convocazione. Per gli altri, invece, i giochi sono fatti. Christian Vieri ha vinto, senza giocare, la concorrenza su Inzaghi, scatenato in queste settimane. Ieri il ct viareggino infatti ha chiuso definitivamente le porte al milanista e a Cassano liquidato con una scusa pertinente «al Real gioca poco, sette, dieci, quindici minuti». Ma non è il pibe barese la pietra dello scandalo, semmai Vieri difeso ieri mattina in pubblico e in privato quasi si trattasse della sua arma segreta al prossimo mondiale. «Sono veramente convinto che Vieri sia un giocatore molto importante, sotto tutti i profili» continua a ripetere Lippi.
Vieri (ingiustamente) blindato, Totti (giustamente) atteso e qualcuno iscritto alla lista d’attesa. Come Perrotta che torna in azzurro dopo sedici mesi: parteciperà al mondiale solo in caso di defezione per infortunio. «I ritorni sono sempre contingenti», si affretta a segnalare il ct come per far capire: nessuna illusione, dunque. Un ritorno tutt’altro che contingente, ma voluto fortemente da Lippi, è invece quello di Ciro Ferrara. La cinquantesima presenza in azzurro, mai conquistata sul campo, arriva cinque anni e mezzo dopo in qualità di assistente di Lippi. «Adesso gli suggerirò la formazione...», la battuta di Ferrara, che ieri ha partecipato al primo allenamento testando schemi di attacco e di difesa. «Non chiamatemi capitano non giocatore» dice l’ex bandiera di Napoli e Juventus. Ufficialmente sarà infatti il responsabile dell’addestramento dei difensori, di fatto sarà l’ufficiale di collegamento tra lo staff tecnico e lo spogliatoio. «Lavorerà gratis, per ora» gioca Lippi che ieri lo ha presentato alla squadra. Anche per questo ha voluto che l’infortunato Gattuso fosse presente a Coverciano (nonostante il malumore del Milan) prima di rimandarlo a casa per l’ematoma alla coscia sinistra. Nel vertice si è discusso del ritiro di Duisburg.
Da oggi si pensa all’amichevole con la Germania. «L’obiettivo è quello di ottenere un’ulteriore iniezione di fiducia per il gruppo» spiega Lippi. E a Klinsmann, il ct tedesco che dice che in Italia «non c’è più voglia di giocare a calcio e divertirsi», risponde deciso: «A me non risulta, a Coverciano vedo sempre grande allegria e voglia». La sfida è già iniziata, oggi verrà presentata la nuova maglia bicolore della Puma (azzurra con colletto a V bianco).

E cominceranno i preparativi per sancire la pace tra la Nazionale e il pubblico di Firenze. Il primo appuntamento della serie è con gli amministratori della città per intitolare a Ferruccio Valcareggi il centro sportivo Romagnoli.

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