"Vinceremo ancora noi. Pd e 5 Stelle uniti solo dal timore del flop"

Berlusconi lancia la campagna Fi e Fontana. Il governatore punge Moratti sui fondi esteri

"Vinceremo ancora noi. Pd e 5 Stelle uniti solo dal timore del flop"

«Vincerai e vinceremo, ne sono sicuro. Non possiamo pensare di consegnare la Lombardia all'alleanza Pd-5 Stelle, due forze dall'identità molto confusa, unite solo da una generica matrice di sinistra e dal timore di subire, come sarà, un'assoluta sconfitta». Silvio Berlusconi apre la campagna di Forza Italia per le Regionali del 12-13 febbraio alle Stelline («stesso luogo in cui iniziai la corsa nel 1994, mi è venuta addosso una grande emozione venendo qui» racconta). Stringe la mano al governatore Attilio Fontana davanti al nuovo simbolo del partito con la scritta «Partito popolare europeo» e «Berlusconi per Fontana» (il consiglio scherzoso: «Ti devi pulire la barba»). «Siamo contenti che tu sia il candidato, hai sempre messo in campo grande esperienza e competenza, con il tuo tratto gentile e grande capacità di lavoro vincerai ancora» le parole del leader azzurro a Fontana. Che parla sul palco quando entra in sala intorno alle 12.30 il Cav, accolto dall'inno di Fi, e si blocca con una battuta: «Una cosa che ho imparato in questi anni è che quando arriva il presidente bisogna smettere di parlare». Passa il microfono a Berlusconi che parla per 41 minuti. Attacca: «Nel governo non ho preso ruoli istituzionali, ma lo meritavo, anche pensando alla caduta da 4 metri d'altezza che ho fatto il secondo giorno di campagna. I medici mi hanno detto che sono vivo per miracolo. E che forse passerà. Ora provo ancora molto dolore. Ma quando sono seduto, o in piedi, sono ancora uno che non ragiona male». Racconta che pubblicherà un'inserzione sui giornali per ricordare i valori del partito («gli unici continuatori della tradizione cristiana, liberale e garantista»). Lungo capitolo sulla politica europea e internazionale: «Vorremmo un'Europa più forte in politica estera e militari, oggi non contiamo nulla a livello mondiale, siamo fuori dai tavoli segreti dove siedono Usa, Giappone, Cina e Russia e si decidono i destini del mondo. Dal 2000 sostengo che l'Ue dovrebbe creare un'unica forza militare. Se in Europa, l'Italia, magari anche la Germania, venisse occupata da 4 milioni di militari della Cina, non potremmo fare nulla, resteremmo sotto la dominazione cinese. Da vent'anni insisto per sistema comune di difesa europeo». Tornando alla Lombardia, ricorda che il centrodestra governa senza interruzione dal 1995, da trent'anni «i lombardi premiano il nostro modello di buongoverno», e tra i presidenti ricorda «con grande commozione» il leghista Roberto Maroni, scomparso il 22 novembre. Ringrazia ancora «Fontana che ha governato con ottimi risultati in anni difficili». Fi è «determinante politicamente e non solo numericamente» e «nelle liste ci saranno tanti nuovi candidati, donne e uomini del fare». Non cita Moratti, ex vice di Fontana che si è candidata con il Terzo Polo. C pensano Fontana, la coordinatrice regionale e presidente dei senatori Fi Licia Ronzulli e il presidente dei deputati Alessandro Cattaneo. Tra i tanti in sala la commissaria cittadina Cristina Rossello, il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala, Matteo Perego di Cremnago, Giulio Gallera, Melania Rizzoli, Gianluca Comazzi, Alessandro De Chirico, Maurizio Casasco, Graziano Musella, in video Antonio Tajani. «Non abbiamo paura di nessuno - assicura Fontana -. Rassicuro i lombardi, vinceremo ancora noi. A nessuno verrà in mente di spegnere i termovalorizzatori e non sarete invasi da immondizia, le infrastrutture che servono continueranno a essere realizzate. E da lombardi continueremo a lavorare, non staremo a casa ad aspettare il Reddito» l'attacco il giorno dopo l'accordo Pd-M5S per Pierfrancesco Majorino. Ricorda «gli attacchi ingiustificati e insensati» subiti durante la pandemia, «siamo stati lasciati da soli, quando il governo arrivò a decidere le misure noi avevamo già fatto le stesse cose, forse ci avevano copiati?». Qualcuno (leggi Moratti) «dice che andrà a prendere investimenti all'estero? Preoccupes no, siamo già primi per attrattività di capitali stranieri». E a chi a sinistra «dice sono 28 anni che governa il centrodestra rispondo meno male, qui si vola». Ronzulli avverte i lombardi: «Non fatevi ingannare da chi rinnega trent'anni di battaglie in favore dei nostri valori e va a braccetto con la sinistra pur di appagare il proprio ego come la Moratti.

Chi svende la propria identità politica è inaffidabile». Cattaneo affonda: «Berlusconi è stato tradito tante volte ma la scelta di Moratti non l'abbiamo proprio digerita, una giravolta di poche ore per interesse personale».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica