Il corpo umano è dotato di un «sistema» che lo difende dall'assalto (purtroppo assai frequente) di virus e batteri; ma questo sistema non garantisce sempre l'immunità. Talvolta apre addirittura la porta, permettendo alle cellule cattive di annientare quelle buone. L'immunologia, insomma, segue un percorso accidentato, non privo di sorprese. Un libro documenta questa grande battaglia: I guardiani della vita, editore Dalai. Lo ha scritto, in collaborazione con Monica Florianello, il professor Alberto Mantovani, cattedratico di patologia generale di Milano e direttore scientifico dell'Istituto Clinico Humanitas.
«É una guerra - dice l'autore e in sedici capitoli, con una scrittura agile e con il ricorso ai risultati clinici di ieri e di oggi, trasmette al lettore non soltanto le luci, ma anche le ombre dell'immunologia, che definisce un'avventura dell'ingegno umano, la cui storia è fatta da percorsi anche tortuosi che testimoniano il continuo divenire della scienza». Mantovani parla di un esercito (il nostro) fatto di sentinelle e di soldati, contrapposto a pirati senza scrupoli che distruggono le nostre resistenze». C'è, in altre parole, qualcosa di imprevedibile e di inquietante - qualcosa che rende oscura l'azione del sistema immunitario; ma ci sono anche risultati concreti, che hanno permesso, per esempio, di raggiungere grandi risultati nella terapia dell'Aids e dei tumori maligni e di modificare (da fisso a dinamico) la nostra visione del genoma. Per non parlare degli anticorpi, su cui punteranno i farmaci del futuro. Mantovani accenna anche a nuove epidemie spesso preoccupanti, come l'enterite emorragica provocata dall'escherichia coli, aprendo una grande finestra - piena di speranze - sulla medicina del terzo millennio.
I proventi del libro saranno devoluti alla Fondazione Humanitas per la Ricerca, un ente non-profit che opera presso il Centro di Ricerca e Didattica universitaria dell'Istituto.
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