Violenze, più controlli nei quartieri

Le rapina servendosi di un coltello, le bacia a lungo e intensamente, poi tenta di violentarle. E finora c’è riuscito già due volte su tre aggressioni, quindi è fuggito e scomparso nel nulla, come se non fosse mai esistito. La figura dello stupratore seriale che tiene in scacco polizia e carabinieri dall’inizio di novembre è un’ipotesi solo nella mente degli investigatori, fermi sostenitori al momento dell’impossibilità di affermare con certezza che si tratti sempre della stessa persona: per la gente, soprattutto per chi abita nella zona di Affori, il violentatore esiste, c’è, mina la vita delle loro figlie, delle mogli, delle fidanzate. Vista la paura che serpeggia nel quartiere dopo l’ultimo episodio di abuso di mercoledì (una 32enne assalita in zona Cenisio dopo che aveva parcheggiato la vettura nei box sotto casa, praticamente la fotocopia del primo stupro avvenuto in via Vignati il 5 novembre scorso), infatti, nell’area sono aumentati i controlli da parte delle forze dell’ordine, già impegnate a catturare questo nordafricano che parla italiano con un accento marcatamente francese, quindi probabilmente algerino o tunisino.
«Noi procediamo per gli ultimi due episodi: quello accaduto all’Isola (una studentessa universitaria 21enne rapinata e violentata in un parcheggio all’angolo tra via Borsieri e via Pepe lo scorso 30 novembre, ndr) e il più recente avvenuto in zona Cenisio - si limita a dichiarare Alessandro Giuliano, dirigente della squadra mobile -. Posso comprendere l’esigenza dei giornali di parlare di un malvivente seriale, ma per il momento non ci sentiamo di affermarlo».
I carabinieri della compagnia Duomo indagano invece per via Vignati.

E già da qualche settimana hanno intensificato i loro controlli nel quartiere. Purtroppo al momento gli elementi in mano agli inquirenti sono pochi, e soprattutto troppo generici, per poter individuare con certezza un soggetto ancora avvolto nell’ombra.

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