RomaNelle ultime ore Walter Veltroni aveva un dramma ben più grande da affrontare. Ma proprio quando il Partito democratico veniva sbriciolato dal voto sardo, come se non bastasse, sullormai ex segretario del Pd si riversavano le critiche severissime di due artisti (una in particolare icona della sinistra). Loggetto dello «strappo» sia per luno che per laltra, è un po personale e non certo di merito sui provvedimenti che interessano il Paese. Ma sono sembrati comunque entrambi subito segnali di un malessere: troppi pochi soldi al liscio dalla giunta emiliano-romagnola di sinistra, polemizzava il re della mazurka Raoul Casadei sul Quotidiano nazionale («se gli parli di liscio, ai politici di sinistra gli viene la puzza al naso. Sarebbe come se in Brasile mettessero al bando la samba»); Pd schiavo della Casta perché ha votato limmunità a Katia Bellillo per una querela che la riguardava, si è sfogata Sabrina Ferilli sulla Repubblica.
Più eclatante è proprio il caso della bella attrice ciociara, donna di sinistra, militante del Pd e amica di Veltroni, a cui si è rivolta con un intimo «tu» nella sua lettera: «Caro Walter, vorrei che tu mi spiegassi il perché di quel voto di Montecitorio».
Ferilli si è sentita offesa perché lex parlamentare del Pdci in una intervista a Gente laveva bacchettata su un aspetto delicatissimo per qualsiasi donna: la maternità. Bellillo si era lamentata del fatto che la Ferilli avesse fatto la testimonial («ha preso i soldi») per il referendum contro la legge 40 sulla procreazione assistita varata dal precedente governo Berlusconi e che poi, in unintervista, avesse dichiarato che alla fecondazione eterologa non ricorrerebbe mai: «Preferisco la strada delladozione».
Querela della Ferilli e invocazione dellimmunità della Bellillo, difesa quindi dal partito, con voto dellaula a favore. Altro che tutela della libertà del parlamentare, si è sfogata lattrice.
«Non stupiamoci che i cittadini siano così schifati», concludeva la chiaroveggente Ferilli su Repubblica di ieri.
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