Dunque: Serena Dandini si terrà le sue quattro puntate settimanali su Raitre. Michele Santoro riapparirà al giovedì su Raidue con Annozero, magari cambiando il titolo del talk ma non la sostanza. Fabio Fazio avrà le sue seratone speciali con Roberto Saviano. Gianluigi Paragone tornerà a dire L’ultima parola al venerdì. E Paolo Ruffini si è rimesso alla guida di Raitre. In sostanza, dopo tanta agitazione a destra e tanta lamentela a manca, in Rai tutto resta come prima, cioè come nella stagione televisiva che si è appena chiusa. Nessun conduttore o manager che, in qualche modo, si richiama all’area di centrosinistra perde posizione. Anzi, a ben vedere, si ritrovano tutti rafforzati. Un bel pasticcio per i massimi vertici Rai, soprattutto per il direttore generale Mauro Masi, che si erano posti come obiettivo quello di risolvere questioni scottanti come quella di Santoro: allo stato attuale, nessuna «mission» è stata portata a termine. L’unico cambiamento in vista, però tutto interno all’area di centrodestra, resta la sostituzione alla direzione di Raidue di Massimo Liofredi con Gianvito Lomaglio, prevista da mesi e non ancora attuata. Nella corsa (destando stupore nei corridoi Rai) sembra si sia inserita Susanna Petruni, la bionda giornalista vicedirettore del Tg1 che già in passato era candidata a quella poltrona. In settimana (nel Cda di giovedì), dovrebbero essere poi decise le nomine a Rai Cinema, Sipra e Rai Way.
Stasera, a Milano, vengono ufficialmente presentati i palinsesti per la prossima stagione agli inserzionisti pubblicitari. Probabilmente alcuni dei nodi sopra descritti non verranno del tutto chiariti e resteranno scritte sulle brochure le opzioni alternative «Santoro/XFactor» e «Dandini/programmi per l’Unità d’Italia». In ogni caso, le decisioni maturate nelle ultime ore, sono tutte in favore di conduttori e giornalisti che nelle ultime settimane hanno a gran voce denunciato di essere sottoposti a «epurazione». Prendiamo il caso Dandini: Masi aveva in mente di diminuire le puntate settimanali di Parla con me da quattro a tre, o addirittura a due soltanto. Alla fine probabilmente la spunterà Paolo Ruffini, reintegrato da pochi giorni sulla poltrona di Raitre grazie a una sentenza del tribunale. Appena tornato ha difeso la sua creatura: fu lui infatti a creare due anni fa la striscia di satira e spostare Tg3 Linea notte a mezzanotte. Dunque il gruppo di artisti e autori che ruota attorno alla Dandini può stare sereno. Ogni puntata costa ben settantamila euro, per uno share medio che si aggira intorno al 9 per cento (in linea con la rete) e un compenso della conduttrice pari a 700mila euro all’anno.
Della questione Santoro si è ampiamente detto: il giornalista alla fine della lunga querelle ha scelto di restare dipendente Rai. Il direttore Masi continua a sostenere di portare avanti la trattativa per farlo uscire dall’azienda. Ma pare improbabile che ci riesca: dunque da settembre andrà in onda il talk politico al giovedì su Raidue, vedremo se e come cambierà rispetto ad Annozero. In sostanza, l’unico spazio di approfondimento politico e d’attualità realmente «fatto fuori» è quello di Monica Setta, giornalista non certo riconducibile all’area di sinistra. Il fatto del giorno (che andava al pomeriggio di Raidue) è stato cancellato. In compenso Monica si guadagna una nuova esperienza professionale: andrà a presentare una trasmissione leggera dedica ai sentimenti e intitolata Solo per amore. Uno show lontano dalle sue corde, ma certamente di grande visibilità visto che si tratta di otto puntate in prima serata sul secondo canale.
Per la parte di programmazione più leggera, sembra sempre più probabile che Paola Perego in uscita da Mediaset approdi al pomeriggio di Raiuno, in una trasmissione che sostituirà Festa italiana.
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