Al Vittoria una stagione di umorismo «visionario»

Colpire al cuore lo spettatore, una platea sempre partecipe e coinvolta, con quel gusto sagace della narrazione a 360° in grado di espandersi dalla poesia al dramma, rimanendo saldamente ancorati all’oggi, a quella drammaturgia contemporanea, effervescente e dinamica, capace di narrare storie appartenenti al comune sentire. L’importante lascito di Attilio Corsini, storico timoniere del Vittoria, si riflette nel nuovo cartellone della sala di Testaccio, che affianca alle produzioni della compagnia Attori & Tecnici due importanti iniziative; operazioni di matrice diversa che concorrono al medesimo scopo: far emergere idee ed energie legate all’attualità. Parliamo della rassegna «Salviamo i talenti - Premio Attilio Corsini» e «Centro di drammaturgia Permanente». Ad aprire la stagione del Vittoria, il 6 ottobre, non sarà Elisabetta II opera dissacrante e ironica di Thomas Bernhard, con Roberto Herlitzka a farsi beffa dei potenti. Seguirà una funambolica e ilare messa in scena de I 39 scalini di John Buchan e Alfred Hitchcock, con ben 150 personaggi in scena e i volti noti di Nini Salerno, Roberto Ciufoli, e Barbara Terrinoni. Per fortuna è una notte di luna, dal 24 novembre rinnoverà sul palco la magia del primo, storico allunaggio grazie al tragicomico racconto di una notte d’attesa. Da Natale all’Epifania saranno di scena i ginnasti della Kataklò con Play coreografie umoristiche e visionarie ideate da Giulia Staccioli, mentre dal 12 al 31 gennaio Marisa Laurito e Enzo Gragnaniello diretti da Bruno Colella racconteranno Napoli - specchio e simbolo dei contrasti del mondo intero - in Erba cattiva scritto da Fillippo Ascione, Maria Griffo e lo stesso Colella. Si tira il fiato con La tartaruga di Darwin di Juan Mayorga. E fino a metà marzo sarà di scena Il caso Majorana di Claudio Pallottini, cui seguirà Marlene D. the legend spettacolo che ha già incantato le platee parigine raccontando la storia privata della Dietrich.


Completano il cartellone lo spettacolo vincitore della rassegna «Salviamo i talenti» e dal 28 aprile Karen Blixen a pranzo da Babette, testo della famosa scrittrice danese innamorata dell’Africa che è insieme inno alla rinascita e alla felicità possibile. Regia di Riccardo Cavallo.

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