Uèuè è il nome brioso di un cagnolino napoletano che per ragioni storicoaraldiche chiameremo borboncino. Uèuè vive da esule a Roma come il suo tutore, Claudio Ciaravolo, napoletano verace e creativo. Uè uè è il saluto di amicizia ma anche di ostilità, di meraviglia o solo intercalare, più frequente al sud. Immagino che possa diventare il grido di identità per i fautori del Regno delle due Sicilie in assise da oggi fra le polemiche per tre giorni a Gaeta, città fedelissima ai Borboni. Proprio mentre a Roma e al nord si tribola per il federalismo, il sud della tradizione chiama a raccolta i suoi figli per parlare del «150˚ dellaMalaunità », ovvero «1861, la menzogna dell’unità d’Italia». Meridionali appassionati e uniti in una «comunità di emozioni » daranno slancio e idee al sud in movimento.
Uso il loro linguaggio con una punta di complicità, benché mi sia battuto per dichiarare il 17 marzo festa nazionale, alla fine riuscendovi. Conosco i miei conterronei tradizionalisti, e condivido molte loro idee eccetto una, la principale: che l’Unità d’Italia sia un male. Un conto è dire che sia stata fatta male, un altro è dire che sia un male in sé. L’errore è ridurre l’Italia alla «conquista piemontese», come chiamano il processo unitario. Ma la gravidanza d’Italia, l’idea e l’identità italiana - pur nelle differenze, e non solo tra nord e sud - è antica, nobilissima e si lega proprio alla tradizione che anima molti di loro. L’unità era giusta e necessaria.
L’Italia è una civiltà, una lingua, una cultura, un comune sentire, prima che uno Stato. Il sud ha fatto l’Italia e il suo Stato, come il nord, ma in tempi e modi diversi. Nulla ci vieta di amare la nostra piccola patria - e il sud o il nord - e coltivare le sue radici dentro e non fuori o contro l’Italia e l’Europa. È ardua la contabilità di ciò che ha dato e ciò che ha preso il sud dall'Italia, e così il nord. Chi ha avuto ha avuto, cantano a Napoli.
Non scurdammoce ’o passato, per carità; però ricordiamolo senza rancore. Se non vi va di dire Viva l’Italia, fatela vostra dicendo Uèuè Italia. È il sigillo del sud, e potete spacciarla per il saluto dell’Unione Europea (Ue).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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