VIVI.MI Città in movimento

In programma anche un fitto calendario di eventi

VIVI.MI Città in movimento

Come è fatta la città? Come cambia la città? Chi vive la città? Come sarà il futuro della metropoli milanese?
A queste domande hanno dato una risposta alla Triennale di Milano, il suo presidente Davide Rampello, l’assessore al Piano Strategico della Provincia di Milano, Daniela Gasparini, l’assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune, Carlo Masseroli, Alessandro Balducci del Diap-Politecnico, Antonio Pastore della Camera di Commercio di Milano nonché presidente di Banca Immobiliare, e Fabio Terragni amministratore di Milano Metropoli. A chiudere il talk show dei partecipanti al dibattito sulla città è stato Aldo Bonomi, sociologo e responsabile scientifico della Triennale che, dividendo Milano in cerchi, ha posto il problema dei commercianti che a fatica sopravvivono e quelli che speculano: i costi alti di bar e ristoranti a partire dal centro storico, i costi esosi per i bar dei ragazzi, importanti luoghi di aggregazione sociale, e la mancanza di appartamenti. «Solo nella prima cerchia sono più di 6.000 i luoghi occupati dai commercianti che chiudono alle ore 19 rendendo la città morta - ha precisato Terragni -. Dove vivono 53mila badanti?». Questi e altri misteriosi quesiti legati anche al settore immobiliare e agli stranieri sono emersi dal dibattito seguito dalle telecamere di Telelombardia che lo manderà in onda, con la conduzione di Davide Parenzo, in questi giorni per intero.
Ma il cambiamento di Milano e quello che sarà il suo futuro è rappresentato anche dalla mostra «Vivi.Mi», immagini e scenari in mostra di una metropoli in cambiamento. Il futuro visto dai milanesi e dagli abitanti dei 188 comuni dell’area cittadina e della Brianza è riassunto in esposizione attraverso un percorso suddiviso in quattro sezioni che introduce lo spettatore in uno spazio teatrale minimale animato da filmati raccolti in piccoli video corredati da suoni, musica e fasce colorate che approfondiscono le mille domande sulle nuove ricerche del territorio. Dove finisce la nostra città? Quali flussi di veicoli, persone, merci la percorrono? I cortometraggi dell’esposizione curata dal Politecnico di Milano e sponsorizzata dalla Provincia, con ingresso libero (chiusura lunedì), che chiuderà i battenti il 1° luglio (orari 10,30-20,30), si pongono anche il problema del ruolo del futuro delle istituzioni che devono organizzare la metropoli. Conclude il percorso un Teatro, che nel periodo di attività della mostra accoglie un fitto calendario di eventi e iniziative legate ai temi e agli scenari del cambiamento. Oggi alle 10,30 sarà la volta di Comunità Pratica, il Pensiero innovativo di Augusto Morello; giovedì alle 17 sul palcoscenico si parlerà di «Una città per studiare»; martedì 22 alle 14 «Stili di vita con stile» e alle 18 lezioni di giardinaggio.

Un’installazione mobile all’ingresso anticipa la nascita della nuova provincia di Monza e Brianza dove immagini, progetti e cantieri raccontano il cammino verso il 2009 dei 50 comuni brianzoli e il Progetto Molta+Brianza dedicato alla natura e alla cultura. Al via anche la nuova Camera di Commercio di Monza e Brianza che comprende 62mila imprese.

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