I genovesi sulle coste sarde sono ormai una tradizione: non tradiscono lisola e soprattutto non tradiscono il piacere della «vita nel villaggio». Gli psicologi e qualche sociologo divertito dicono che si tratti di una «integrazione opportunistica». Perché in questa vita di villaggio si intrecciano persone e personaggi che, usciti dal loro ambiente cittadino, rivelano caratteristiche e sentimenti del tutto particolari. Cè il commercialista che dice di esserlo, ma non lo è, cè larchitetto che è soltanto geometra, cè il professore che non conosce il bisturi, cè il play boy che si scopre «bloccato» di fronte ad una bella turista, cè chi conosce solo il proprio dialetto, cè chi sfodera cultura. Una delle figure aggreganti del villaggio è «lamministratore». Colui che gestisce tutto quanto accade. È colui che conosce tutti, che risponde a tutte le esigenze, che si adatta agli ospiti più noiosi o «rompic...». È lui il vero, insostituibile protagonista delle nostre vacanze.
Il più conosciuto, il più apprezzato di questa costa «smeraldina» e il più corteggiato è lamministratore di «Marineledda», villaggio fra i più incantevoli della zona a Nord, a due chilometri da Porto Rotondo, in una delle baie più straordinarie della Sardegna, dove in tempi antichi lAga Khan voleva fondare quello che poi divenne il «cuore» di Porto Cervo, con il «Cala di Volpe», il «Pevero» e la storia sontuosa della «vippaggine» della Costa Smeralda.
Lamministratore, nostro interlocutore, si chiama Ennio Bonifaci, alto, con una bellissima consorte (Fiorella, guai se non ci fosse), due figlioli di cui uno «boxeur» in fase di lancio. Si muove nel villaggio come un «re», quando passa lui è quasi un «ossequio», e poi naturalmente un «Ennio ho il bagno intasato...» immancabile. Dagli anni settanta Ennio è luomo che affronta ogni tipo di problema, è colui che non si smuove mai per nulla, ha uno staff di collaboratori al suo servizio (per le bombole del gas, per la Tv che non funziona, per il letto che scricchiola, per la forchetta che manca, per lacqua che si perde sui muri...). Ennio cè sempre e per tutti. Questanno, poi, si è fatto un «centro servizi» che nemmeno Berlusconi nella sua Certosa... Il centro servizi è un altro «punto fermo» nella vita del villaggio: il punto di riferimento per ogni esigenza ed anche per ogni «cèto» o pettegolezzo. Ennio sa tutto di tutti, ma tace e chiude nella sua cassaforte i «misteri» più... caldi e più pruriginosi. Lui sa tutto sul flirt della bella attricetta, sa tutto sulle urla di una certa «preside» (soffre, ma tace), sa tutto sulle frenesie di certe belle signore e sui capricci di bionde un po svampite. Nel suo «salotto» riceve tutti, è avvolto da computer, video sorveglianze. Sa tutto su pittori che sognano la gloria, sa tutto su una certa «Sirenetta» sconsolata sotto le stelle che ha movimentato il villaggio...
Molti villaggi sono ormai sotto la sua protezione, anche perché Ennio Bonifaci, con abili manovre dialettiche, riesce a convincere tutti che nessuno è più bravo di lui, soprattutto nei consuntivi di fine stagione...
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