Vladimir Putin, alla fine degli anni '70, era un giovane pronto e disciplinato, fedele al comunismo ma anche in possesso di un certo carisma. Questo è quanto emerge da un rapporto declassificato in mostra presso gli Archivi centrali di Stato di San Pietroburgo e redatto, secondo alcuni, dal Kgb mentre secondo altri dal Komsomol, la sezione giovanile del partito comunista sovietico. Il documento sottolinea anche gli ottimi risultati raggiunti in ambito sportivo: già maestro di judo e sambo, infatti, l'attuale Capo di Stato divenne campione di Leningrado nel 1976.
Putin entrò a far parte dei servizi segreti sovietici nel 1975 e vi rimase sino al 1991,l'anno del crollo dell'Unione Sovietica e tra il 1985 ed il 1990 prestò servizio a Dresda, nell'allora Germania Est. In seguito lavorò per Anatolij Sobchak, sindaco di Leningrado per poi dirigere l'intelligence e divenire primo ministro, nel 1999, sotto l'amministrazione Eltsin ed in seguito alle dimissioni del suo predecessore per motivi di salute, presidente della Repubblica dal 2000. La carriera nei servizi segreti è una fase molto importante nella vita del presidente ed ha contribuito alla formazione della sua personalità. Alcuni ex colleghi o presunti tali, inoltre, ricoprono ruoli importanti nella sua amministrazione: è il caso di Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di Sicurezza.
L'esaltazione della figura pubblica e privata di Putin ha la funzione di rinforzare la sua popolarità personale e di proiettare un'immagine retta ed efficiente
alla popolazione della Federazione Russa e ciò potrebbe rivelarsi ancora più utile in momenti di difficoltà o di crisi legati a dinamiche interne alla scena politica di un Paese che lo vede ai vertici da ormai molti anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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