Alessandro Giungi, consigliere comunale del Pd e presidente della Commissione Olimpiadi. Ha firmato con altri 5 colleghi della maggioranza (gruppo misto, Pd, Lista Sala e Verdi) la proposta di delibera che chiede alla giunta indire un bando pubblico per ristrutturare il Meazza?
«Certo, io sono rimasto coerente con la mia idea fin dal 2019, quando Milan e Inter presentarono il progetto del nuovo stadio con demolizione del Meazza. É la strada da seguire e oggi il percorso è ancora più convincente».
Secondo le squadre non è fattibile.
«Invece la mia posizione semmai si è rafforzata. Se nel 2019 ci avevano spiegato che non era possibile se non a costi proibitivi e trasferendo le partite durante i lavori, progettisti come Aceti e Magistretti e Giulio Fenyves di Arco Associati hanno sostenuto il contrario e nei mesi scorsi la società Webuild ha dimostrato tecnicamente che si può fare. Ha consegnato ai club un progetto dettagliato».
L'architetto di Arco Associati aveva presentato il progetto anche in consiglio comunale, al fianco del sindaco.
«E mi sembrava che la strada fosse più che convincente».
Rimane che l'investimento sullo stadio spetta a Milan e Inter, e hanno scartato anche il progetto di Webuild. Non teme la fuga fuori Milano?
«Il Comune decida che la via è la ristrutturazione, senza offrire alternative, e lanci un bando internazionale. Legittimamente le squadre possono decidere di non partecipare, di traslocare a San Donato, Rozzano. Non credo che il Meazza resterebbe comunque vuoto, potrebbe diventare un'arena per concerti, altri eventi sportivi. Sono certo che continuerebbe a vivere. La proprietà è del Comune, diamo un'indicazione che il Meazza non si tocca».
La delibera non verrà messa ai voti oggi ma pensa possa trovare appeal?
«Contro l'ipotesi del nuovo stadio avevano già votato 9 consiglieri della maggioranza, ciascuno farà i propri ragionamenti».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.