Walter salta sopra il carro di Letizia

Quando Letizia Moratti, sindaco di una Milano allarmata dal problema della sicurezza, chiamò i suoi concittadini a manifestare per ottenere maggiore attenzione da parte del governo, da sinistra arrivarono critiche roventi. Uno dei più indignati apparve Walter Veltroni che accusò la sua collega milanese di «alimentare la paura» e di «creare una insana psicosi». Di più: quando, dopo l'annuncio della manifestazione, il ministro Amato convocò, fra gli altri, i sindaci di Milano e di Roma, Walter, accantonato il banal-buonismo, si scagliò con inconsueta irruenza contro Letizia, accusandola, in sostanza, di sobillare i milanesi contro il governo e quasi di incitarli a farsi giustizia da sé. Poi, dopo il corteo, le cose sono cambiate: Amato, capita l'antifona, ha riaperto la trattativa accogliendo almeno in parte le richieste di palazzo Marino e coinvolgendo le altre città, a cominciare da Roma. A questo punto, visto che c'era trippa per gatti, che era diventato possibile ottenere uomini e mezzi, l'astuto Veltroni ha cambiato completamente registro. All'incontro dei giorni scorsi col sottosegretario agli Interni Minniti, anzi, sembrava che il problema della sicurezza l'avesse denunciato lui, solo lui e per primo lui, il cangiante Walter, tanta era la foga con cui ora anch'egli chiedeva più sicurezza per i cittadini. Come altri disinvolti suoi compagni di sinistra, ha perfino azzardato incauti confronti col nuovo presidente francese Sarkozy. Ma si sa, a sinistra sono bravissimi nell'annettersi a posteriori temi e personaggi vincenti.

Il risultato, comunque, è che ora anche Roma porta a casa i benefici ottenuti con un'iniziativa nata a Milano e che anzi il Campidoglio aveva condannato. Perciò, caro Walter, complimenti per i suoi volteggi, ma almeno una telefonata di ringraziamento la collega Letizia se la merita.

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