Yemen, i pacchi esplosivi: presa una studentessa Spunta ombra di al Qaeda

Lo rivela la segretaria Usa alla sicurezza interna, Janet Napolitano. E' stato usato le stesso esplosivo del fallito attentato del 2009 sull’aereo da Amsterdam a Detroit. Arrestata una donna in Yemen: è sospettata di aver spedito un pacco. Le foto

Yemen, i pacchi esplosivi: 
presa una studentessa 
Spunta ombra di al Qaeda

Washington - Sono di al Qaeda i pacchi bomba partiti venerdi dallo Yemen e diretti a Chicago. Lo ha confermato la segretaria Usa alla sicurezza interna Janet Napolitano, aggiungendo che sembra contenessero l’esplosivo Petn, lo stesso utilizzato per il fallito attentato del giorno di Natale del 2009 sull’aereo da Amsterdam a Detroit. Ma le analisi sono ancora in corso. "Possiamo concordare che ci sono tutti i marchi di al Qaida, e in particolare dalla cellula della penisola arabica",  ha detto la Napolitano che aggiunge: "Non esistono ricette miracolose, occorre rafforzare la sicurezza".

Arrestata una donna in Yemen Una donna sospettata di aver spedito pacchi bomba verso gli Usa è stata arrestata in una casa a Sanaa, ha reso noto un funzionario della sicurezza yemenita, mentre il presidente Saleh ha detto che lo Yemen è determinato a lottare contro il terrorismo, ma con i propri mezzi, e non permetterà a nessuno di ingerirsi nei suoi affari interni. Secondo il premier britannico Cameron, il pacco bomba rinvenuto ieri su un aereo cargo all’aeroporto East Midlands era stato realizzato per esplodere in volo 

"Non si possono controllare tutti i pacchi" Alcuni esperti della sicurezza citati dal Washington Post, però, ricordano come le recenti regole imposte dagli Usa ad agosto, che impongono lo screening di tutti i carichi sugli aerei passeggeri, non valgano per i voli che trasportano merci, più liberi dai controlli. "Non si può assolutamente controllare ogni singolo pacco che viene inviato nel mondo, ha detto Christopher Boucek, analista specializzato in al-Qaeda e in Medioriente presso Carnegie Endowment for International Peace a Washington, Questa è una debolezza enorme".

Attacco diretto a comunità ebraiche Secondo il Chicago Tribune, poi, nel mirino dei terroristi non ci sarebbero state due sinagoghe, ma due congregazioni ebraiche della città. Una di queste sarebbe la piccola comunità Or Chadash, che conta un centinaio di fedeli, molti dei quali gay o transgender. Secondo l’altro quotidiano di Chicago, il Sun Times, che cita fonti federali, i terroristi hanno invece voluto colpire un centro della comunità ebraica (uno dei sette Jewish Community Center del North Side) e una sinagoga.

Caccia ai terroristi Le autorità americane e yemenite stanno nel frattempo dando la caccia ai terroristi che dallo Yemen hanno spedito i pacchi alle sinagoghe di Chicago, attraverso i corrierinternazionali FedEX e Ups. Nello Yemen sono già presenti agenti dell’Fbi, dell’esercito e dell’intelligence americani incaricati di seguire l’indagine. Nel Paese sono poche le località da cui si possono spedire pacchi con corriere internazionale, ma i funzionari Usa temono di non riuscire a trovare traccia delle spedizione. Sarebbero stati già sequestrati 26 pacchi sospetti e interrogato dipendenti di società di trasporto lochali che lavorano con corrieri americani e della divisione cargo dell’aeroporto internazionale della capitale yemenita, Sanaa.

Comitato di crisi riunito a Londra Il presidente Usa,
Barack Obama, ha telefonato al re saudita Abdullah e al premier britannico, David Cameron, per discutere con loro del
piano di attentati con pacchi-bomba, sventato dall’intelligence internazionale. Si è riunito per più di un'ora a Londra, intanto, il comitato di crisi Cobra per valutare la pericolosità del pacco bomba scoperto in un aeroporto dell’Inghilterra centrale. A quanto pare l'ordigno era in grado di esplodere Sotto esame le misure di sicurezza per il trasporto merci aereo dallo Yemen.

Alla riunione, la cui composizione varia a seconda delle emergenze che il paese affronta, hanno però partecipato anche responsabili dei Servizi segreti e dell’antiterrorismo come John Yates, capo delle operazioni speciali di Scotland Yard. 

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