Doveva essere l'Arc de Triomphe di Zarkava e così è stato. Ieri, all'ippodromo parigino di Longchamp, in una giornata fredda e ventosa, la corsa che viene considerata una sorta di campionato del mondo del galoppo, con quattro milioni di euro appesi sul traguardo, ha laureato a pieni voti la tre anni portacolori dell'Aga Khan che affrontava la classicissima parigina da imbattuta nelle sei corse sinora disputate. Per gli amanti delle statistiche va ricordato che in passato nell'Arc da imbattuti si erano imposti soltanto sei cavalli, fra i quali il nostro impareggiabile Ribot in due edizioni consecutive. E che una femmina non vinceva lArc da 15 anni (Urban Sea nel 93).
Zarkava, che sinora si era battuta esclusivamente con le coetanee femmine, ha dimostrato di essere una di quelle fuoriclasse assolute che nascono una volta ogni vent'anni. Quando i ferri si scaldano, infatti, la prodigiosa pupilla del capo spirituale degli Ismaeliti sciorina un terrificante cambio di marcia che le consente di sbaragliare qualsiasi rivale. Eppure in partenza le cose non sembravano essersi messe bene per Zarkava che, tradita dal numero uno di steccato, rimaneva imbottigliata nelle posizioni di retroguardia. Il suo fantino Soumillon, con grande freddezza e anche con un pizzico di buona sorte, aspettava gli ultimi 300 metri per trovare un varco provvidenziale. Soumillon, rialzato in sella, sul traguardo aveva il tempo di mandare baci ai 50mila che gremivano le tribune. L'unico degli avversari a salvare la faccia è stato il 5 anni britannico Youmzain, ottimo secondo davanti ai battaglianti Soldier of Fortune e It's Gino, apparigliati al terzo posto.
A centro gruppo terminava a un non disprezzabile nono posto l'italiano Cima de Triomphe, vincitore del Derby di Roma.
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