Vent'anni dopo il ritrovamento dell'albero sotto al quale venne seppellito, è stata affissa una targa per ricordare il primo giornalista italiano a cadere su un fronte dopo la Seconda guerra mondiale

Vent'anni dopo il ritrovamento dell'albero sotto al quale venne seppellito, è stata affissa una targa per ricordare il primo giornalista italiano a cadere su un fronte dopo la Seconda guerra mondiale
Fausto Biloslavo affigge la targa sull'albero di mutongo che custodisce la salma di Almerigo Grilz. Affinché tutti sappiano che l'inviato ignoto, che fortunatamente ignoto non è più, riposa là dove ha trovato la morte. Proprio come aveva sempre detto ai suoi amici
In occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica Bearing Witness con le immagini del nostro Fausto Biloslavo, Giorgia Meloni ha reso omaggio al giornalista Almerigo Grilz, ucciso in Mozambico nel 1987
Almerigo Grilz, assieme a Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, è stato uno dei primi reporter a recarsi in Afghanistan assieme ai mujaheddin che combattevano contro l'Armata Rossa
Mentre preparano il loro primo reportage in Afghanistan, Fausto Biloslavo, Almerigo Grilz e Gian Micalessin decidono di fondare l'Albatross press agency. Scrive Micalessin: "Metto le mani sul Collins di Almerigo lo sfoglio dalla lettera A. Ci arrivo subito. Albatross suona bene. L’idea di due grandi ali sempre in viaggio, in volo sopra le tempeste del pianeta si lega bene alle iniziali di 'press agency' E suona molto simile ad Associated Press o simili... Per l’Afghanistan è perfetto. Almerigo e Fausto concordano".