Bashar al Assad

Mentre gli europei combattono il Califfato con il gessetto, l'esercito siriano avanza armi in pugno verso l'antica città che potrebbe essere liberata in pochi mesi

Sebastiano Caputo
Alle porte di Palmira. Così Damasco vuole tagliare la testa al serpente

“I cristiani siriani hanno vissuto in pace per molti anni perché le minoranze, fino a poco tempo fa, erano rispettate. A partire dal 2011 nessuno è più sicuro in Siria, soprattutto i cristiani”. E la storia sembra tragicamente ripetersi: nel 1909 i Giovani turchi massacrano i nonni di padre Kechichian. Nel 2014 i qaedisti

Matteo Carnieletto
Così i terroristi hanno preso il mio villaggio

“Federazione del nord della Siria”, questa sarà la denominazione delle aree curde del nord della Siria che presto, come annunciato mercoledì da Idris Nassan, funzionario per gli Affari esteri del Consiglio di Kobane, verranno dichiarate autonome dai curdi siriani, e quindi di fatto semi indipendenti

Alessandra Benignetti
I curdi siriani pronti a dichiararsi autonomi

Se negli scacchi esiste il contropiede, Vladimir Putin lo pratica da gran maestro.L’annuncio del ritiro immediato delle truppe russe impegnate in Siria, a sei mesi dall’inizio della campagna contro le formazioni terroristiche e i ribelli anti-Assad e alla vigilia della terza tornata dei colloqui di pace di Ginevra, spiazza tutti proprio come tutti aveva spiazzato l’intervento militare russo

Fulvio Scaglione
Siria, perché Putin si è ritirato

Il presidente russo: "Credo che la missione del ministero della Difesa russo e delle Forze armate russe in Siria sia terminata. Ho ordinato di iniziare il ritiro di gran parte dei nostri militari, a partire da domani"

Raffaello Binelli
Putin ordina il ritiro dalla Siria: "Obiettivo raggiunto"

Nel 1987 ha partecipato a una missione spaziale nel programma sovietico Interkosmos, era diventato un eroe nazionale, con tanto di medaglia al valore. Ora però vive come un profugo

Marco C. Vassallo
Da primo astronauta siriano a profugo a Istanbul

Si torna a parlare di una eventuale spartizione della Siria, come soluzione al conflitto siriano. Il primo ad accennare ad una soluzione di questo tipo era stato Henry Kissinger, nel giugno del 2013. Intervenendo alla Gerald R. Ford School of Public Policy, l’ex segretario di Stato americano, parlando del conflitto in Siria, pose infatti l’accento sulla realizzazione di un eventuale “piano b”, insomma di una strategia per uscire dall’impasse siriana, basata sulla ridefinizione dell’assetto statuale siriano seguendo delle linee di frattura etniche e religiose

Alessandra Benignetti
Il premier Medvedev e Assad a Damasco nel 2010
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