"La Francia ha conosciuto quello che in Siria viviamo da cinque anni". Questo era stato il commento dopo gli attentati del 13 novembre di Parigi da parte del presidente siriano Bashar al-Assad. Oggi, a seguito degli attentati di matrice islamica che hanno colpito Bruxelles, il numero uno del regime siriano è tornato a parlare. Rivolgendosi di nuovo all'Europa ha lanciato un chiaro messaggio: Aiutate la Siria, altrimenti continueranno ad arrivarvi sempre più profughi. E tra di essi si saranno anche dei terroristi.
Attraverso twitter il presidente siriano ha rilanciato una propria dichiarazione del 2013, dal significato inequivocabile: "Il terrorismo non si fermerà, verrà esportato in Europa attraverso l'immigrazione illegale". Nonostante l'identità degli attentatori di Bruxelles non sia ancora nota, ormai risaputo che alcuni degli attentatori di Parigi si fossero ripetutamente mimetizzati tra i profughi. Facendo leva su questo fattore Assad si rivolge all'Occidente e gli chiede di stare dalla sua parte nella lotta all'Isis e alle opposizioni siriane. Soltanto seostenendo l'avanzata del regime, sostiene il leader siriano, si può essere in grado di evitare che il terrorismo si trapianti stabilmente in Europa, come lo è già in Siria.
L'obiettivo di Assad sembra essere quello di utilizzare i fatti di sangue per porsi come l'interlocutore dell'Occidente più affidabile nella regione. Già nel 2014 era stato definito come "un morto che cammina" dall'intelligence francesi, che poi si erano dovute ricredere dopo che divennero di pubblico dominio le barbarie del sedicente Stato islamico. Oggi la storia si ripete.
La minaccia che i terroristi si infiltrino tra i profughi è reale e completa, come testimoniato dai diversi casi già riscontrati. Il motivo di ciò però, non è solo imputabile all'Isis.
Alcune divisioni delle truppe siriane, infatti, hanno spesso considerato alla stregua dei terroristi gli abitanti dei villaggi sotto il controllo dei ribelli, bombardando dunque indiscriminatamente tutto il territorio e provocando così centinaia di migliaia di morti. E la fuga verso l'Europa di milioni di profughi che considerano Assad il proprio grande nemico. Molti di loro sono perciò indotti a simpatizzare con chi Assad lo combatte: quindi anche con l'Isis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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