In America scende in piazza l'odio. I finti democratici non riconoscono il voto popolare. E marciano contro il nuovo presidente (eletto democraticamente)

In America scende in piazza l'odio. I finti democratici non riconoscono il voto popolare. E marciano contro il nuovo presidente (eletto democraticamente)
Secondo l'ex premier italiano la vittoria di Donald Trump rappresenta una cesura storica di portata inedita dalla fine della Guerra Fredda
The Donald starebbe preparando un posto di Segretario del Tesoro per l'ex banchiere di Goldman Sachs e supervisore finanziario della sua campagna elettorale
Il "gioco" matematico: negli Stati decisivi, il tycoon ha riportato più voti di Obama nel 2012. Il neo presidente ha portato alle urne gli astenuti storici, "invisibili" ai radar degli analisti pro Hillary
L'inaspettata vittoria di Donald Trump ha frustrato le ambizioni dei sostenitori di Hillary che sono scesi in piazza per protestare in diverse città statunitensi
Nel Dream Team del nuovo presidente potrebbero finire Ben Carson e Chris Christie, oltre all'ex sindaco di Nyc Rudy Giuliani: una parata di fedelissimi
Trump, re dei cammei hollywoodiani, è apparso in decine di film e serie televisive, oltre ad aver condotto un reality tutto suo
Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Hillary Clinton no. E così milioni di elettori americani hanno deciso di dare le propria preferenza a Donald Trump, il magnate americano dai capelli arruffati e dalle pose plastiche. Hanno spiazzato commentatori, analisti e giornalisti che davano ormai la Clinton presidente. Una maggioranza silenziosa che, forse, non ha votato Trump in quanto migliore, ma in quanto meno peggio della candidata democratica. Si è turata il naso e ha portato il tycoon alla Casa Bianca. Forse quei milioni di elettori non se ne sono accorti, ma hanno cambiato (e non di poco) gli equilibri mondiali
Centinaia di manifestanti sfilano alla 6 th Avenue a New York contro l'elezione del presidente degli Stati Uniti.
Dilaga la protesta in America. Da New York a Philadelphia, da Boston a Chicago. E così via: Portland, San Francisco e Washington. I finti democratici non riconoscono il voto popolare. E marciano contro il nuovo presidente (eletto democraticamente)