Vincenzo Marino, ex boss calabrese e collaboratore di giustizia, ha raccontato a Giallo che il nigeriano gli ha confessato di essere l'assassino e di essere un capo della mafia nigeriana

Vincenzo Marino, ex boss calabrese e collaboratore di giustizia, ha raccontato a Giallo che il nigeriano gli ha confessato di essere l'assassino e di essere un capo della mafia nigeriana
È iniziato il processo per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne fatta a pezzi e nascosta in due valigie. Unico imputato Innocent Oseghale
La prima udienza in Corte d'Assise del processo che vede imputato il nigeriano Innocent Oseghale per omicidio e occultamento di cadavere
A Storie Italiane, su Rai 1, la moglie di un collaboratore di giustizia svela nuovi agghiaccianti particolari sulla morte di Pamela Mastropietro. La testimone: "Oseghale provò a corrompere mio marito con i soldi della mafia nigeriana"
Ad un anno dal delitto di Macerata il grido di dolore della mamma di Pamela Mastropietro: "Oseghale? Un demonio, le sue scuse sono parole inutili, ora parli"
Lo zio della ragazza teme che il fatto che l’imputato sia di colore possa condizionare il giudizio in sede processuale: “Non vorrei che qualcuno abbia paura di dargli la giusta condanna per non esser tacciato di razzismo”
Il primo cittadino di Macerata si è deciso, dopo un preannunciato periodo di riflessione: nessuna commemorazione ufficiale per ricordare Pamela Mastropietro. “Smontare l’equazione tra immigrazione e droga… attacco solo nei confronti dell’immigrazione non è un dato vero fino in fondo”
Secondo lo zio di Pamela, legale della famiglia di Mastropietro, per tre mesi una parrocchia di Macerata avrebbe pagato l'affitto dell'appartamento di Innocent Oseghale, dove la diciottenne romana è stata uccisa e fatta a pezzi
È questa una delle indiscrezioni emerse dalle carte del processo. Ed è imbarazzo nella parrocchia di Macerata che per tre mesi pagò l'affitto ad Innocent Oseghale per l'appartamento in cui è stata uccisa Pamela Mastropietro
L'inchiesta choc dopo la morte di Pamela a Macerata: gli arrestati sono quasi tutti nigeriani, in Italia con permesso di soggiorno umanitario