Si tratta di tre amministratori di un'azienda agricola presso lo quale avrebbero lavorato sette dei quattordici braccianti rimasti coinvolti nell'incidente avvenuto a Ripalta di Lesina, nel foggiano
![Incidente braccianti nel foggiano: tre gli indagati](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/sm/public/foto/2018/08/14/1534235190-incidente-foggia-2.jpg?_=1534235190)
Si tratta di tre amministratori di un'azienda agricola presso lo quale avrebbero lavorato sette dei quattordici braccianti rimasti coinvolti nell'incidente avvenuto a Ripalta di Lesina, nel foggiano
Il ministro dell'Interno a Foggia dopo gli incidenti dove hanno perso la vita 12 migranti: "L''obiettivo a medio termine è svuotare progressivamente i ghetti"
Braccianti costretti a lavorare in condizioni disumane per 14 ore consecutive
Gli immigrati venivano prelavati nei centri di accoglienza. Venivano sfruttati per 12 ore al giorno. E la paga era di 3 euro l'ora. I "padroni" li chiamavano coi nomi della settimana
Lavoravano per 3 euro all'ora nelle campagne di Marsala e di Mazara del Vallo, ricevevano pane duro a pranzo e a cena, venivano sfruttati anche per 12 ore al giorno. Questo è quanto erano costretti a subire diversi lavoratori immigrati, clandestini e regolari, reclutati da due agricoltori marsalesi
Le vittime erano costrette ad abitare in immobili privi di riscaldamento, a vestirsi con indumenti prelevati dai rifiuti e a mangiare alimenti scaduti o di pessima qualità
Domiciliari per due fratelli, titolari di una azienda agricola, accusati di discriminazione razziale e sfruttamento del lavoro
In Calabria scoperta dalla procura cosentina un'altra storia di ordinario sfruttamento. Quattordici le persone indagate
Per tutelare i lavoratori del settore agricolo è necessario coinvolgere l'intera filiera. Con un ricco piano d'azione Rosario Rasizza, Presidente di Assosomm e A.D. di Openjobmetis, scende in campo contro la piaga del caporalato
Il prezzario dei ricettatori di metalli raccontato da un "invisibile" sfruttato dai caporali. La storia di Cristian, migrato dalla Bulgaria sei anni fa per raccogliere i prodotti agricoli tipici della Campania