Sindacati e minoranza Pd sul piede di guerra. Dura la Camusso con Renzi: "Adesso c'è la libertà di licenziare". Ma il premier tira dritto
Circa 200mila nostri connazionali nella ridefinizione del lavoro parasubordinato nei prossimi mesi passeranno da co.co.co e co.co.pro a lavori a tempo indeterminatò. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo l’approvazione definitiva di due Dlgs attuativi, su tutele crescenti e Naspi, del Jobs act. Video VISTA Agenzia Televisiva Parlamentare / Alexander Jakhnagiev
Susanna Camusso non perde tempo. E il primo giorno dell'anno continua a imbracciare l'ascia di guerra
Finché erano solo Civati e Cuperlo a lamentarsi, Renzi poteva anche fare spallucce. Ora tira aria di congiura
Il premier si sente come Al Pacino in Ogni maledetta domenica: "Alleno l'Italia e la motivo". Peccato che il campionato ce lo scordiamo
Il premier alla conferenza stampa di fine anno: "Il Jobs Act non riguarda il pubblico impiego"
Il premier assicura: "È solo l'inizio della rivoluzione". Ma sull'Italia grava l'ombra della manovra correttiva
Il ministro Poletti smentisce l'interpretazione data da Ichino e dà ragione alla Madia: "Per parlare di lavoro pubblico c'è una legge delega sulla p.a."
Marginalizzati da Renzi, gli alfaniani fanno la voce grossa, ma non hanno il coraggio di staccare la spina. E diventano lo zimbello della sinistra dem che li sbertuccia sui social
Malumori e divisioni in maggioranza: i primi due decreti attuativi del Jobs Act sono una bruciante sconfitta per Ncd. Renzi apre alle modifiche in commissione