politica economica

La Cgil prepara lo "sciopero generale", Vendola lavora per "mobilitare le forze migliori e cacciare" il Cav, l'Idv sogna la "rivolta sociale". Ecco la risposta (irresponsabile) della sinistra davanti alla crisi. E Bersani cosa fa? Vuole le dimissioni di Berlusconi, il resto non ha importanza... 

Andrea Indini
Ecco la sinistra che cavalca la crisi: 
"Ora dobbiamo fare la rivolta sociale"

In uno studio pubblicato nel bollettino della Banca centrale europea si spiega che la ripresa economica dopo la recessione è stata lenta in Italia, che ha mostrato una "debolezza relativa" rispetto al boom della Germania e anche al confronto di Francia e Spagna. Poi avverte i paesi dell'Eurozona: "Per il prossimo futuro ci si attende il protrarsi di una crescita contenuta"

Redazione
Il monito della Bce all'Eurozona: "Fare presto" 
Avanti con l'acquisto dei titoli di Stato italiani

Incontro a Palazzo Chigi tra governo e alle parti sociali. Berlusconi perme per varare quanto prima le misure anti crisi: "Confermo gli impegni presi". Gianni Letta fa sapere che bisogna fare presto perché negli ultimi cinque giorni è precipitato tutto. Possibile consiglio dei ministri già il 18 agosto per varare il decreto legge che garantirà il pareggio di bilancio entro il 2013. La Lega: "Esclusa qualsiasi tipo di patrimoniale". Via al piano per l'occupazione dei giovani: stanziato un miliardo. Pressing della Marcegaglia: "Varare il decreto al più presto"

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Misure anti crisi, pressing del Cav 
"Pareggio di bilancio nel 2013"

L’acqua è scesa lungo il muro che affaccia sul Loggiato della Pinacoteca fuoriuscendo a fiotti da una crepa che si era aperta in precedenza. Il celeberrimo quadro è stato tolto appena in tempo. Si fa più stringente la necessità di aprire la Grande Brera, soprattutto in vista dell'Expo 2015. Ma mancano i soldi. Molto duro Resca: "Sono l’unico commissario nominato e poi lasciato senza soldi"

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La Pinacoteca di Brera fa acqua da tutte le parti 
In salvo lo Sposalizio della Vergine di Raffaello

Commentando la decisione dell’agenzia Standard & Poor’s di tagliare il rating impeccabile (Aaa) degli Stati Uniti ad Aa+ mantenendo l’outlook negativo, il presidente Barack Obama si è definito furioso: "Non importa quello che dice un'agenzia, noi siamo gli Stati Uniti d’America e saremo sempre da tripla A". Poi assicura che le sfide economiche sono superabili, ma serve volontà politica: "Occorre una riforma fiscale che chiede a chi se lo può permettere di pagare quello che può"

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Obama furioso per il downgrade: 
"Gli States? Un paese da tripla A"
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