Il centrodestra attacca. "Gestione opaca, il sindaco si dimetta"

Un'altra tegola dopo il caos sull'edilizia. E i Verdi chiedono alla giunta di fermarsi

Il centrodestra attacca. "Gestione opaca, il sindaco si dimetta"
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Un'altra tegola su Palazzo Marino, dopo un anno e mezzo di caos sull'urbanistica milanese, con una ventina di inchieste aperte e oltre 150 progetti congelati dal Comune perchè mostrano profili analoghi. Ieri, a pochi giorni dal lancio del bando per la vendita del Meazza e delle aree intorno su cui Milan e Inter vogliono costruire il nuovo stadio, la Procura di Milano ha aperto un'indagine esplorativa per verificare se ci possano essere danni per le casse pubbliche. Il fascicolo coordinato dal procuratore Marcello Viola e dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, a capo del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, è stato iscritto a modello 45, senza ipotesi di reato né indagati. Ma è chiaro che è un'altra nube nera sulla giunta Sala, e il centrodestra che già dopo lo stop del Pd e del sindaco al «Salva Milano» ha chiesto un passo indietro ora (anche) sul caso San Siro pretende «trasparenza» o «dimissioni». «L'indagine esplorativa aperta dalla Procura - attacca il capogruppo della Lega Alessandro Verri - è l'ennesima conferma della gestione opaca e fallimentare del Comune su un tema così cruciale per la città. La verità è che Sala e la sua amministrazione non sono in grado di gestire un bene pubblico di questa importanza con trasparenza e competenza. Chiediamo chiarezza immediata e un cambio di rotta per evitare che San Siro diventi l'ennesimo simbolo del fallimento della sinistra alla guida di Milano. Le continue perdite di tempo della sinistra stanno rischiando soltanto di far perdere alla città investimenti». Il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico sottolinea che «dopo 5 anni di tira e molla si aggiunge una nuova puntata alla telenovela stadio. Manca ancora il bando sulla vendita ma non l'inchiesta preventiva sul danno erariale: fatto assolutamente singolare. Sicuramente non una buona domenica per il sindaco, se fossi in lui inizierei a domandarmi se non sia arrivato il momento di farsi da parte e lasciare a persone più preparate l'amministrazione della città che ha così bisogno di riprendersi dopo i disastri del centrosinistra». Chiede un passo indietro anche il deputato ed ex vicesindaco FdI Riccardo De Corato: «Avanti con un'altra inchiesta. Da Mani Pulite in poi in Comune a Milano mai c'erano state inchieste così importanti e pesanti come quelle sull'urbanistica e sullo stadio di San Siro. É ora che si dimetta prima che si arrivi al peggio, e debba lasciare magari forzatamente. Se i pm indagano significa che qualcosa di anomalo lo hanno riscontrato».

A sinistra, festeggiano l'atto dei pm i consiglieri ambientalisti che dall'inizio si battono contro la demolizione del Meazza. «La giunta si fermi e ci ascolti - dichiara il verde Carlo Monguzzi -. Da tempo diciamo che il prezzo di vendita del Meazza fissato in 72 milioni è assolutamente inadeguato e chiediamo di sentire il parere di altri esperti. Oltretutto, con lo sconto di 70/80 milioni per la demolizione sarebbe addirittura regalato».

Enrico Fedrighini del gruppo misto avverte: «L'unico modo per uscirne in modo chiaro e trasparente è indire subito un bando pubblico, senza alcun tipo di vincolo, aperto a tutti, per garantire le migliori proposte di riqualificazione del Meazza e dell'area».

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