Congedo parentale: ecco le novità previste nel 2025

Con la legge di bilancio diventano tre i mesi di maternità facoltativa indennizzati all’80%

Congedo parentale: ecco le novità previste nel 2025
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Novità in arrivo per il congedo parentale. Con l’ultima legge di Bilancio, difatti, l’indennità prevista da questo istituto è stata prolungata all’80% dello stipendio di un mese, arrivando, dunque, a tre mesi rispetto a quanto precedentemente previsto.

Il congedo è la principale misura di sostegno alla genitorialità (rivolto sia alla mamma che al padre) attualmente presente nel nostro ordinamento; per queste ragioni, periodicamente si prova a migliorare le norme per andare incontro alle esigenze dei genitori quando nasce di un figlio. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Cosa è il congedo parentale

Introdotto con il D. Lgs n. 151 del 2001 (Testo unico sulla maternità e paternità) al fine di consentire ai neogenitori, che svolgano attività lavorativa di tipo subordinato o similare, di potersi astenere dal lavoro nei primi anni di vita del figlio a fronte di una riduzione o sospensione (in relazione al periodo di congedo richiesto) della retribuzione.

Non sono previsti requisiti specifici d’accesso se non, come anticipato sopra, la tipologia contrattuale che deve essere di tipo dipendente.

Il congedo per il padre

Al più noto congedo di maternità (ne abbiamo parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It) si associa anche quello obbligatorio per il padri della durata di dieci giorni lavorativi:

  • due mesi prima la data presunta del parto fino ai cinque mesi successivi alla nascita (o dall’ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni nazionali/internazionali oppure dall’affidamento o dal collocamento temporaneo);
  • durante il congedo di maternità della madre lavoratrice.

Anche in questo caso, logicamente, i lavoratori devono avere in vigore un contratto di tipo dipendente.

La domanda per ottenere del congedo deve essere fatta almeno cinque giorni prima dell’inizio del periodo di fruizione.

Superato questo periodo, il padre può accedere all’istituto del congedo parentale che spetta ad entrambi i genitori entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo non superiore a dieci mesi, che possono diventare undici nel caso in cui il padre lavoratore si astenga dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi. I periodi di possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente ma secondo specifici limiti che sono di massimo sei mesi per le mamme, che lo possono fruire in modo continuativo o frazionato; lo stesso vale per il padre che, però, può vedersi riconoscere un mese aggiuntivo in caso di astensione dal lavoro per un periodo di almeno tre mesi.

Le ultime novità

La legge di bilancio 2025 è intervenuta sulle percentuali reddituali prevedendo che dopo il primo mese pagato all’80%, il secondo mese sarà indennizzato al 80% ma solo se il bambino non abbia ancora compiuto i 6 anni di età e a patto che i lavoratori e le

lavoratrici abbiano concluso il congedo di maternità o paternità dal 1° gennaio 2024. Inoltre, è previsto un ulteriore mese di all’80% per i genitori che abbiano concluso il congedo di maternità o paternità dal 1° gennaio 2025.

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