
Sabato Hamas rilascerà sei 6 ostaggi vivi in cambio del rilascio di alcuni detenuti palestinesi". La decisione è stata presa "dopo consultazioni con i mediatori in Qatar ed Egitto, nonché con la leadership di Hamas a Gaza". Giovedì, invece, verranno consegnati a Israele quattro ostaggi deceduti.
Cosa prevede l'accordo sugli ostaggi
In base all'accordo, si prevede che vengano consegnati a Israele altri quattro rapiti morti la prossima settimana, secondo quanto riferito dall'ufficio di Benjamin Netanyahu. Le famiglie dei 6 ostaggi ancora vivi, gli ultimi ad essere rilasciati nella prima fase dell'accordo, sono stati informate dalle autorità israeliane che i loro cari torneranno a casa sabato. Avera Mengistu e Hisham al-Sayed saranno rilasciati dopo più di un decennio di prigionia a Gaza, gli altri dopo 505 giorni di prigionia. Si tratta di Omer Wenkert, Omer Shem Tov, Eliya Cohen, Tal Shoham.
A tutela di questa delicata transizione, la Direzione ostaggi dell'ufficio del Primo Ministro ha chiesto al pubblico e ai media israeliani di non diffondere voci relative ai nomi degli ostaggi uccisi, che saranno restituiti a Israele giovedì. Una richiesta fatta "per proteggere la privacy delle famiglie in questo momento difficile". Hamas ha pubblicato alcuni nomi di corpi che, a suo dire, saranno rilasciati giovedì, ma le autorità israeliane si stanno astenendo dal farlo e si prevede che aspetteranno che i loro team forensi ne abbiano confermato l'identità. I media israeliani si stanno ampiamente astenendo dal pubblicare i nomi annunciati dai terroristi.
La fase 2: Ron Dermer alla guida dei colloqui
Intanto, Israele inizierà questa settimana i negoziati sulla seconda fase dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza, che dovrebbe includere lo scambio dei restanti ostaggi israeliani con detenuti palestinesi. Ad annunciarlo il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, aggiungendo che Israele richiede una completa smilitarizzazione della Striscia. "Abbiamo avuto una riunione del gabinetto di sicurezza ieri sera. Abbiamo deciso di aprire i negoziati sulla seconda fase. I colloqui, che originariamente dovevano iniziare il 3 febbraio, inizieranno questa settimana", ha dichiarato Saar, aggiungendo che Israele non accetterà nessuno scenario in cui i gruppi terroristici di Gaza mantengano le armi. Accanto a questo, Tel Aviv non concorda su alcuna presenza dell'Autorità Palestinese, come paventato durante le prime fasi negoziali. Secondo Channel 12, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer guiderà i colloqui sulla fase 2 dell'accordo di cessate-il-fuoco e rilascio degli ostaggi con Hamas. Il capo del Mossad David Barnea ha guidato i round precedenti: intanto, un funzionario israeliano ha dichiarato al Times of Israel che non è ancora stata approvata la partenza di una squadra negoziale israeliana per il Qatar per i colloqui.
Gli ostaggi rimanenti
Il leader di Hamas a Gaza, Khalil Al Hayya, sostiene che il rilascio sarà subordinato al rispetto da parte di Israele della sua parte nella prima fase dell'accordo. Si ritiene che i sei siano gli ultimi ostaggi viventi nella lista di coloro che saranno rilasciati nella prima fase dell'accordo. Quattordici dei 33 ostaggi nella lista originale della fase 1 devono ancora essere liberati; Hamas sostiene che otto di loro sono morti e Israele ha confermato che questo corrisponde alle sue stesse informazioni. L'unico nome nella lista la cui morte Israele ha confermato è Shlomo Mantzur.
Si chiudono le speranze per Shiri Bibas e dei suoi due figli, Ariel e Kfir, gli ostaggi più giovani rapiti il 7 ottobre del 2023. Lo ha dichiarato Al-Hayya. "Giovedì consegneremo quattro salme, comprese quelle della famiglia Bibas", ha dichiarato. Hamas aveva dichiarato che i tre erano morti a causa di un raid aereo israeliano sulla Striscia di Gaza. Il marito di Shiri e padre di Ariel e Kfir, Yarden Bibas, era stato rilasciato da Hamas due settimane fa. I quattro erano stati rapiti dalla loro casa nel kibbutz di Nir Oz.
La mamma e i due bambini erano stati separati dal padre, torturato psicologicamente durante la prigionia con notizie sulla morte della moglie e dei figli. Gli altri 24 ostaggi viventi, dunque, sarebbero rilasciati nell'ambito della fase 2 dell'accordo.
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