Germania, addio all'austerità: approvato il "bazooka" finanziario

Approvato con un’ampia maggioranza un massiccio piano di investimenti promosso dal cancelliere in pectore Friedrich Merz

Germania, addio all'austerità: approvato il "bazooka" finanziario
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Un voto storico, quello tedesco, a poche settimane da quello politico. In un contesto globale segnato da forti tensioni geopolitiche, la Germania compie un passo decisivo verso il rafforzamento delle proprie capacità difensive e infrastrutturali. Il Bundestag ha approvato con un’ampia maggioranza – 513 voti favorevoli contro 207 contrari – un massiccio piano di investimenti promosso dal cancelliere in pectore Friedrich Merz.

Il voto sul "bazooka"

Il pacchetto finanziario, soprannominato il “bazooka” fiscale, ammonta a diverse centinaia di miliardi di euro e ha richiesto una deroga al rigido freno al debito imposto dalla Costituzione tedesca. Il cosiddetto “freno al debito” fu introdotto dopo la crisi finanziaria del 2008, sotto il governo di Angela Merkel, con l’obiettivo di garantire la sostenibilità dei conti pubblici. La norma impone che il debito della Germania non possa aumentare di oltre lo 0,35% del PIL annuo, salvo situazioni eccezionali come la pandemia di Covid-19.

Il disegno di legge, come richiesto per tutte le riforme costituzionali, necessitava del supporto di almeno due terzi dei deputati del Bundestag, pari a 420 voti su 630. A sostenere la misura non sono stati solo i partiti che si apprestano a formare il nuovo governo, ovvero l’Unione di Cdu/Csu e i socialdemocratici della Spd, ma anche i Verdi. L’eccezionalità della votazione, avvenuta prima dell’insediamento del nuovo Parlamento, è stata ritenuta necessaria per evitare il rischio di uno stallo istituzionale che avrebbe potuto compromettere l’approvazione del provvedimento.

Perché il bazooka è uan svolta nella gestione del debito tedesco

Dopo il largo consenso ottenuto in Parlamento, la riforma che modifica le regole sul debito pubblico e introduce nuovi investimenti strategici si avvicina all’approvazione definitiva. Per entrare ufficialmente in vigore, dovrà ora superare l’ultimo ostacolo: il verdetto del Bundesrat, la camera alta del Parlamento tedesco che rappresenta i 16 Länder federali. La votazione, prevista per venerdì, dovrebbe confermare il via libera alla misura, che ha già ottenuto un ampio sostegno politico.

La riforma introduce due misure chiave. Da un lato, esclude dal rigido “freno al debito” le spese militari superiori all’1% del Prodotto Interno Lordo (PIL), ossia circa 45 miliardi di euro all’anno, con l’obiettivo di potenziare la difesa nazionale in un contesto geopolitico sempre più instabile. Dall’altro, prevede la creazione di un maxi-fondo da 500 miliardi di euro, anch’esso svincolato dai limiti costituzionali sul deficit, destinato a rinnovare infrastrutture essenziali come ferrovie, ospedali e strade, molte delle quali necessitano di un urgente ammodernamento. Una parte di queste risorse sarà inoltre impiegata per accelerare la transizione energetica del Paese.

Questa decisione segna una svolta significativa nella gestione del debito pubblico tedesco, finora regolata da una rigorosa disciplina fiscale. Tuttavia, la crescente pressione internazionale e la necessità di modernizzare le forze armate hanno spinto Berlino a rivedere le proprie priorità.

Il rafforzamento della difesa tedesca si inserisce in un più ampio riassetto strategico dell’Unione Europea, che potrebbe portare a una revisione delle attuali normative sugli aiuti di Stato per consentire ai Paesi membri di aumentare gli investimenti nel settore militare. Un cambiamento che prelude a una nuova stagione di spese per la sicurezza e la difesa a livello comunitario.

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