
- Leggo da Rainews. “I due astronauti americani bloccati per più di nove mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale torneranno sulla Terra martedì 18 marzo. In una dichiarazione, la Nasa ha affermato che Sunita Williams e Butch Wilmore saranno portati a casa con un altro astronauta americano e un cosmonauta russo a bordo di una navicella Crew Dragon della SpaceX". Però tutti a dare del nazista a Elon Musk.
- Ma Mario Draghi ci piglia in giro? Persona coltissima e importantissima, sia chiaro. Questa rubrica non è degna neppure di sfiorargli i legacci delle scarpe. Però quando Sua Santità oggi in Parlamento ci spiega che “alti costi dell'energia pongono le aziende - europee e italiane in particolare - in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri" mettendo così a rischio "la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell'economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ad elevata crescita”, sembra quasi che lui esca dal cilindro ieri. Va bene: oggi è consulente della Commissione Ue, però è stato anche presidente della Bce ed ascoltato premier dell’Italia. Non è possibile che oggi venga a raccontarci l’ovvio (“occorre una politica di rilancio della competitività europea che deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette per imprese e famiglie”). Perché questa rubrica ricorda bene quanto disse l’ex premier in occasione dell’invasione della Russia in Ucraina, quando alcuni gli facevano notare che dire addio al gas russo in fretta e furia, insieme alle rigide regole europee sul green, rischiavano di ammazzare l’economia. Testuale: “Volete la pace o il condizionatore?”. Posto che, nonostante l’embargo sul gas tutto abbia portato tranne che a far cessare le armi nel Donbass, pare quasi che oggi Supermario abbia scelto il condizionatore.
- Eh no, caro Beppe Sala. Troppo facile così. Sul caso di Ramy il sindaco di Milano, prima di leggere le valutazione del superperito, e facendosi condizionare dai video pubblicati dalla stampa, inclusi quelli con le parole un po’ dure dei carabinieri, non esitò a criticare i militari. Disse: "Ci sono alcuni che sbagliano e il grosso dei carabinieri che fa cose giuste. Qui hanno sbagliato, hanno fatto un inseguimento notturno di 20 minuti e in ogni caso quelle parole sono inaccettabili”. Invece il superconsulente della procura ha certificato che: a) l’inseguimento era stato fatto secondo tutti i crismi, mentre a mettere in pericolo Ramy è stato l’amico alla guida con la sua folle fuga; b) “nonostante le espressioni verbali connesse alla concitazione del drammatico inseguimento”, pur avendone la possibilità, i carabinieri non hanno mai dimostrato “l’intenzione di ‘speronare’ il veicolo in fuga o di farlo cadere”. Insomma: il ragionamento del sindaco Sala, e del suo consulente Franco Gabrielli, è stato smentito su tutta la linea. Ha chiesto scusa? No, anzi. Oggi ha addirittura avuto il coraggio di dirsi “felice del fatto che attraverso le analisi si sia dimostrato che i carabinieri” hanno agito bene. Senza vergogna.
- Non so se l'accordo siglato tra Trump e Putin sia "giusto". Intendo per l'Ucraina. Quello che è certo è che, al momento, è la cosa più vicina ad un cessate il fuoco che abbiamo avuto in tre anni. Vedremo come andrà a finire. Ma forse The Donald merita il Nobel per la pace più di Barack Obama. No?
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Come abbiamo scritto più volte in questa rubrica, la "pace giusta" è un concetto molto teorico ma poco pratico. In guerra conta solo "l'unica pace possibile". E questa si raggiunge tramite dialogo e compromessi. Vedremo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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