Carlo e Camilla tra sketch e bagno di folla al Colosseo

Entusiasmo per la visita dei reali d'Inghilterra. Siparietto al Quirinale sulle foto, Alberto Angela guida

Carlo e Camilla tra sketch e bagno di folla al Colosseo
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«Where are you going, darling», dove vai tesoro, sibila piccato King Charles davanti ai corazzieri a cavallo e in alta uniforme schierati nel cortile del Quirinale. Foto a due di fronte al picchetto d'onore, questo prevede il protocollo, ma si sa, Camilla è uno spirito libero, un po' sbarazzina, e vuole per forza entrare nell'inquadratura. Laura Mattarella la insegue, si sbraccia, cerca di allontanare la consorte reale dal marito, senza molto successo. Pazienza. Pochi minuti e lo sketch si ripete dentro il palazzo. Stavolta, che bisogna scattare un'immagine a quattro accanto alle bandiere, la regina si attarda a parlare con il seguito. Carlo III si innervosisce, gesticola, e mentre il presidente italiano allarga le braccia, lui richiama la moglie. «Come here», dice, avvolgendo la secca convocazione con il suo consueto tono regale.

Memoria, sentimento, affinità elettive, la lontana ombra di Diana, i nuovi doveri di rappresentanza: quello in Italia per Carlo non è un viaggio qualsiasi. «Una visita storica», la prima a Roma dopo l'incoronazione. «Siamo davvero felici di essere qui - spiega - peccato non ci sia mai abbastanza tempo per vedere tutto quanto c'è da vedere».

Frecce Tricolori e Red Arrows squarciano l'assolato cielo romano mentre i due capi di Stato iniziano i colloqui ufficiali nello studio alla Vetrata. «C'è molta sintonia», raccontano le fonti. Il monarca britannico è in azzurro chiaro, Camilla in blue royal con scarpe e pochette coordinate e la spilla con zaffiro che il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha disegnò per la regina Vittoria, valore stimato 8 milioni di sterline. Completo scuro per Mattarella, abito grigio fumo per la figlia. Si parla del «legame strettissimo» tra i due Paesi, si ricorda la passione speciale del sovrano per l'Italia, la sua storia e il suo patrimonio artistico, si accenna vagamente alla situazione generale e al futuro, condizionato dalle guerre e dai dazi, senza però entrare nello specifico: le regole costituzionali impongono infatti a Carlo di non discutere di politica. Poi i colloqui si allargano alle delegazioni: il governo è rappresentato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Seconda tappa, l'altare della Patria a piazza Venezia, raggiunta a bordo della Bentley bordeaux. Scortati dai corazzieri in motocicletta, i sovrani vengono accolti da Guido Crosetto, da una guardia d'onore di 200 soldati e da un contingente del Regno Unito, 21 tra ufficiali e sottufficiali di stanza alla Nato a Napoli. Bandiere, fanfare, la corona d'alloro deposta ai piedi del monumento al Milite Ignoti, l'omaggio ai granatieri di Sardegna, la tromba che suona il silenzio, la gente dietro le transenne che sventola l'Union Jack.

Poi al Colosseo, e qui c'è apoteosi. La coppia reale arriva sulle note del Gladiatore, Azzurro e Mamma mia ed e subito un bagno di folla. «Charles», lo chiamano, lui risponde, saluta con il braccio, si avvicina alle persone in attesa, stringe mani, sorride, parla. Anche Camilla scambia delle battute prima di affiancare il marito per un'altra classica foto con l'anfiteatro Flavio di sfondo. A fare gli onori di casa il ministro della Cultura Alessandro Giuli. In programma una passeggiata per il parco archeologico, con cicerone Alberto Angela. «Ho raccontato duemila anni di storia ai reali - racconta - partendo dai dettagli, dai cavalli dell'arco di Tito che sono dei pony. Voi conoscete i cavalli, ho chiesto a Charles». E giù risate.

In serata i reali offrono un garden party per la comunità britannica a Villa Volkonsky. «Prego per il Papa», dice il re, che ha dovuto rinunciare alla visita in Vaticano per le condizioni di salute di Francesco. Ma l'agenda romana è comunque fittissima. Carlo e Camilla oggi incontreranno Giorgia Meloni a Villa Pamphilji, con annessa colazione nel Casino di Bellosguardo.

Nel pomeriggio il discorso a Montecitorio di fronte alle Camere riunite, privilegio concesso solo poche settimane fa a Felipe di Spagna. In serata di nuovo al Quirinale per il pranzo di Stato, gran gala che coincide con i vent'anni del matrimonio di Carlo e Camilla. E domani a Ravenna, sulle orme di Dante e Byron.

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